La Juve vince al San Paolo una partita comandata dal Napoli. Segna Higuain dopo meno di un quarto d’ora e poi difesa bianconera a oltranza.
Serata peggiore non poteva esserci: il Napoli perde in un sol colpo imbattibilità, scontro diretto e, probabilmente, la prima posizione. Alla Juve basta un gol di Higuain al 12′ ed una grande prova difensiva. Non basta agli azzurri il possesso palla: le azioni più pericolose sono proprio della Juventus. Dopo ben 26 partite, finisce l’imbattibilità del Napoli e finisce nel modo che nessun tifoso partenopeo avrebbe voluto: contro la Juve con un gol di Higuain.
San Paolo stracolmo per l’occasione: il pubblico ci crede. La squadra in campo forse un po’ meno: nei primi venti minuti è la Juventus a stare meglio in campo. Il Napoli attacca con il campo in discesa verso Buffon, però nonostante lo straripante possesso palla e il netto dominio non arriva la scintilla che avrebbe innescato il meritatissimo pareggio. Il pallone racconta anche queste storie, controverse e ineluttabili ma che fanno parte legittimamente dell’imponderabile e dell’imprevedibilità insita nel gioco.
Al 4′ minuto Reina salva su Higuain ed al 12′ segna in contropiede. Palla persa da Insigne: sulla ripartenza Dybala serve Higuain che supera Reina con un diagonale sul primo palo. Il Napoli prova a rientrare in partita: al 16′ Hamsik impegna Buffon da fuori area. Al 30′ ci prova Insigne. Para ancora Buffon. Sul susseguente angolo è ancora Buffon che nega il gol ad Insigne. Dominio territoriale sterile del Napoli nella ripresa: ci provano Insigne, Callejon ma i tiri sono imprecisi e finiscono a lato.
La migliore occasione invece capita sui piedi di Matuidi al 68′: Reina compie un miracolo ed evita il 2-0. Al 75′ Sarri è costretto ad un doppio cambio: fuori Mario Rui ed Insigne per problemi muscolari e dentro Maggio ed Ounas. Alla fine il maggior possesso (70%) e il maggior numero di tiri verso ed in porta non sono serviti. La Juventus è stata perfetta: è passata in vantaggio ed ha difeso il risultato con grinta ed organizzazione difensiva. Poche le soluzioni offensive partenopee: l’enorme mole di gioco si è scontrata contro il muro organizzatissimo dei bianconeri.
È anche la vittoria di Allegri: il suo non-calcio, basato sull’annientamento dell’avversario e mai sulla superiorità del gioco , ha superato la bellezza e le geometrie di Sarri. La Juve ha fatto la partita che voleva: è stata brava non solo a passare in vantaggio ma è riuscita a difendere come non gli capitava da tempo.
Tra gli azzurri, buona la prova di Koulibaly e Reina. Jorginho non è riuscito ad imporre il suo ritmo a centrocampo; Mertens e Callejon poco incisivi. Più amarezza che delusione per gli azzurri che escono dal campo con immutata consapevolezza e grande dimostrazione di autorevolezza. Si ricomincia subito in Champions a Rotterdam mercoledì e poi di nuovo al San Paolo domenica con la Fiorentina. Il Napoli è vivo, il cammino è lungo, l’avventura e le emozioni continuano…