Una sala salvata dalla trasformazione in supermercato, lo storico cineforum con registi e attori internazionali, le attività con gli studenti, le proiezioni estive nelle arene di periferia. L’Arci Movie, storica associazione di Napoli, si racconta attraverso il documentario “30 anni di cinema a Ponticelli” (Italia, 2022, 47’).
Il film, con la regia e il montaggio della giovane filmmaker calabrese, di adozione napoletana, Isabella Mari, ripercorre l’esperienza della realtà associativa che, attraverso il linguaggio del cinema, ha messo insieme giovani, studenti, docenti e cittadini per promuovere cultura e aggregazione nella periferia orientale del capoluogo campano, e non solo. La presentazione, in anteprima assoluta, avverrà a Bologna nell’ambito del Biografilm Festival il prossimo 18 giugno 2022 alle ore 15 presso la Sala Scorsese del Cinema Lumière.
Il documentario, prodotto da Arci Movie e Parallelo 41 Produzioni in collaborazione con Arci Nazionale e UCCA, è stato realizzato in occasione del trentennale dell’associazione (1990-2020) e sviluppato in “FILMaP – Atelier di Cinema del Reale” da un’idea di Antonella Di Nocera, che ne ha curato anche la produzione insieme ad Antonio Borrelli. Preziosi sono stati contributi di Marco Cappelli, autore delle musiche originali, di Simona Infante, per la color correction e la fotografia, e di Rosalia Cecere, per il montaggio del suono e il mix.
Sono tanti i volti noti che hanno prima preso parte negli anni Novanta alla battaglia per salvare il cinema Pierrot, storica sala del quartiere di Napoli Est, unico riferimento di tutta l’area orientale della città e della zona vesuviana con un bacino di almeno 300mila abitanti, attualmente chiusa per lavori.
Personaggi che, nel tempo, hanno continuato a sostenere l’azione associativa di Arci Movie sul territorio: da Ken Loach a Mario Monicelli, da Francesco Rosi a Ettore Scola, da Toni Servillo a Paolo e Vittorio Taviani, da Frederick Wiseman a Mario Martone, da Enrico Ghezzi a Ferzan Ozpetek, da Michele Placido a Roberto Faenza, da Pupi Avati a Giuliano Montaldo. A loro si aggiungono gli attivisti, gli educatori, gli operatori culturali, gli studenti, i giovani, i docenti, i soci e i semplici cittadini protagonisti di una storia di cinema che ha lasciato segni nella comunità come poche altre esperienze della storia recente di Napoli.
“L’idea – affermano i produttori Antonella Di Nocera e Antonio Borrelli – era approcciarsi all’immenso archivio audiovisivo di Arci Movie costruito fin dal 1990, per dare vita ad un’opera che celebrasse i 30 anni dell’associazione. Fin dall’inizio, però, l’obiettivo non è stato solo quello di ripercorrere una storia di attivismo, ma di ricercare un discorso più ampio, per alimentare una riflessione collettiva sull’importanza che assume la promozione culturale in alcuni contesti.
Questa storia, ne siamo convinti, pur riguardando lo specifico contesto di una periferia napoletana, può essere emblematica di come un’azione di cittadinanza attiva e un impegno socio-culturale possano incidere sulla vita di luoghi problematici. Infine, in un periodo nel quale la fruizione cinematografica in sala è in profonda crisi, questa piccola storia di Cinema imperniata sull’attivismo culturale per la collettività, può essere di incoraggiamento per il futuro recupero di una socialità che tutti auspichiamo“.
“Credo davvero che la nostra storia sia stata e sia un esempio di straordinarietà – aggiunge Roberto D’Avascio, Presidente di Arci Movie – non solo per l’azione culturale ossessiva ed incessante, ma soprattutto per la risposta continua del nostro territorio, con la partecipazione costante alle attività di tante persone, giovani, adulti e anziani. Dopo trent’anni siamo ancora qui a immaginare nuovi scenari per fare cinema, scegliendo sempre i luoghi più difficili e i pubblici più lontani, in una contemporaneità che ha moltiplicato l’offerta audiovisiva, ma ha drasticamente ridotto al minimo gli spazi di aggregazione sociale. Siamo ancora insieme e con la stessa passione del 1990“.
Articolo pubblicato il: 14 Giugno 2022 10:06