Ugo Tognazzi: il 27 ottobre saranno passati 30 anni dalla scomparsa di uno dei grandi mattatori della commedia all’italiana (protagonista di film indimenticabili come “Il federale”, “Amici miei” e “I nuovi mostri”).
Il 2020 è un anno di omaggi da parte del cinema italiano ad alcuni dei suoi grandi protagonisti. In quest’anno funestato dal Covid 19, si è infatti celebrato il centenario dalla nascita di Alberto Sordi e Federico Fellini. C’è stato anche modo per ricordare i 20 anni dalla scomparsa di Vittorio Gassman, mentre il prossimo 27 ottobre saranno trascorsi 30 anni dalla morte di un altro mattatore della commedia all’italiana: Ugo Tognazzi.
Quel giorno saranno infatti passati tre decenni dalla morte per emorragia cerebrale a 68 anni di un interprete di tanti film di successo, come Il federale (1961), l’irriverente saga Amici miei (1975, 1982, 1985, dove interpretò il mitico conte Mascetti), Il vizietto (1978, 1980 e 1985) e I nuovi mostri (1977, memorabili le scene con l’amico Gassman), rivelandosi un vero e proprio gigante della commedia attraverso personaggi indimenticabili, interpretati con una comicità popolare e “alta”.Vincitore di tre David di Donatello e quattro Nastri d’argento, un altro motivo di grande orgoglio arrivò nel 1981, quando Tognazzi vinse il premio per la Miglior interpretazione maschile al Festival di Cannes per il film drammatico La tragedia di un uomo ridicolo.
Fece anche radio, teatro e televisione. In particolare, si ricordano i suoi duetti con Raimondo Vianello in Un due tre, varietà e primo esempio di satira televisiva, che non evitò di toccare la politica. Tanto che il programma chiuse il 25 giugno 1959, quando il duo Tognazzi-Vianello decise di parodiare un incidente occorso la sera prima alla Scala e ignorato dai principali mezzi di stampa. Giovanni Gronchi, presidente della repubblica, a causa del tentativo di un gesto galante con una signora, cadde a terra per la sottrazione della sedia accanto al presidente francese De Gaulle. Il duo ripeté la scena in televisione con Vianello che tolse la sedia a Tognazzi, il quale cadde a terra con Vianello che poi gli dice “Chi ti credi di essere?“.
La sua famiglia è molto allargata. Richy, il figlio maggiore, è nato nel 1955 dalla relazione con Pat O’Hara. Nel 1963 l’artista è convolato a nozze con la collega norvegese Margarete Robsahm, con la quale ha avuto Thomas (1964). Infine, i figli minori Gianmarco (1967) e Maria Sole (1971), sono nati dal matrimonio con Franca Bettoja. Ricky, Thomas, Gianmarco e Maria Sole hanno poi ereditato dal padre la passione per il cinema con ottimi risultati.
Grande tifoso del Milan (fede trasmessa ai suoi figli), Ugo Tognazzi era inoltre un grande appassionato di cucina, visto che adorava cucinare e preparare cene per parenti e amici. Egli stesso dichiarò più volte che avrebbe preferito diventare un grande esperto culinario piuttosto che essersi dedicato alla carriera di attore. A tal punto che, con la sua proverbiale ironia, definiva la recitazione una sorta di hobby rispetto alla cucina. Una vera battuta alla Ugo Tognazzi.