Visto il divieto di concerti in presenza di pubblico in quest’epoca caratterizzata dal Covid 19, la nostalgia per il Live Aid (di cui ieri si sono celebrati i 35 anni) è ancora più forte.
In quel magico 13 luglio 1985, le 162mila persone del Wembley Stadium di Londra e del John F. Kennedy Stadium di Philadelphia furono magicamente unite da quello che in molti considerano il più grande evento della storia della musica, seguito via satellite quasi due miliardi di telespettatori di 150 nazioni.
Il Live Aid fu organizzato da Bob Geldof dei Boomtown Rats e Midge Ure degli Ultravox, allo scopo di ricavare fondi per alleviare la carestia etiope di quegli anni e la raccolta di fondi superò ampiamente gli obiettivi.
Fino a Tina Turner, U2, Mick Jagger, Elton John, David Bowie (da brividi la sua Heroes), Bob Dylan e i Led Zeppelin.
Leggendaria l’esibizione dei The Queen, un vero e proprio concerto a sé, con Freddie Mercury in forma più che mai ad infiammare Wembley.
L’interpretazione di canzoni come Bohemian Rhapsody, Radio Ga Ga, Hammer to Fall, Crazy Little Thing Called Love, We Will Rock You e We Are the Champions risulta indimenticabile, oltre che amatissima anche dai più giovani (tale performance è stata celebrata anche nel recente film Bohemian Rhapsody).
La musica italiana rimase fuori dal Live Aid, anche se, come riporta “Spettakolo.it”, ci fu un tentativo di organizzare un concerto allo stadio San Siro di Milano, con Vasco Rossi e Claudio Baglioni superstar.
Articolo pubblicato il: 14 Luglio 2020 17:08