Un romanzo nato per far sorridere i lettori. È questo l’obiettivo di 8 e un quarto (Homo Scrivens), il terzo libro di Paquito Catanzaro, presentato ieri, mercoledì 27 marzo, presso la biblioteca Annalisa Durante, nell’ambito della giornata di ricordo della 14enne vittima innocente della Camorra.
Con questo libro (che arriva dopo il volume “Quattrotretre” (2014) e il romanzo “Centomila copie vendute” (2017), entrambi pubblicati per Homo Scrivens), Catanzaro (anche attore, operatore culturale nonché tra gli organizzatori di Ricomincio dai libri, la fiera libraria di Napoli) ha voluto fare il suo personale omaggio al mondo del cinema. Il titolo del romanzo richiama infatti uno dei capolavori assoluti del ‘900, 8 e mezzo di Federico Fellini. Ma se la trama di quella memorabile pellicola parte da una crisi creativa del protagonista, quella di questo libro inizia da un insuccesso televisivo.
Dopo il flop di una fiction impegnata, Brambati (produttore di Cinecittà alla costante ricerca di buoni incassi) offre al regista Flavio Miraglia l’opportunità di rifarsi attraverso un… telepanettone, intitolato “’O Vesuvio ’nnammurato. Baci e camorra all’ombra del vulcano”.
Ma il personaggio in cui l’autore si immedesima maggiormente è Marco Assante, “un attore che fa la gavetta, un sognatore in cui mi ritrovo perché si immedesima al massimo nel personaggio che sta recitando nel “telepanettone”.
Tra tanto umorismo, non manca un momento di riflessione sulla differenza tra cinema “impegnato” e cinema “commerciale”, rappresentato da un dialogo onirico tra il protagonista Flavio e Vittorio De Sica, apparso non come simbolo del neorealismo, ma nei panni del maresciallo Carotenuto della saga “Pane, amore e…”. In fondo, a contare è solo una cosa: la passione per il proprio mestiere.
La presentazione di 8 e un quarto è stata preceduta dal ricordo di Annalisa Durante, di cui ieri, 27 marzo, ricorrevano i 15 anni dall’uccisione. Annalisa aveva 14 anni ed è dunque una delle più giovani vittime innocenti della criminalità organizzata.
Fu ammazzata nel suo quartiere, Forcella, nel periodo dell’adolescenza, mentre sognava un futuro di gran lunga migliore per la sua terra. Quella ragazzina continua però a vivere nella memoria della gente, anche attraverso la biblioteca fortemente voluta dal papà Giovanni, presidente dell’associazione dedicata a sua figlia.
Articolo pubblicato il: 28 Marzo 2019 18:32