mercoledì, Dicembre 11, 2024

Come vedere a occhio nudo le stelle cadenti a San Lorenzo

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Francesco Monaco
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Francesco Monaco, giornalista. Esperienza dalla carta stampata a internet, radio e tv. Scrittore, il suo primo romanzo: 'Baciami prima di andare'.

I consigli degli scienziati del Cnr per poter osservare, senza bisogno di telescopi o altri apparecchi ottici, le stelle cadenti nella notte di San Lorenzo.

L’estate è il periodo migliore per osservare il cielo e le stelle cadenti che, ogni anno all’avvicinarsi del 10 agosto, la notte di San Lorenzo, regalano uno degli spettacoli naturali più suggestivi. Ma come prepararsi per non perdere questo sciame mozzafiato? Rispondono gli astrofisici del Consiglio nazionale delle ricerche, in un breve video.

Si possono usare apparecchi ottici come i telescopi, ma gli scienziati ricordano che “il nostro occhio può bastare, anzi essere uno strumento molto interessante”. Bisogna solo usare qualche accorgimento: “In primo luogo, è banale dirlo ma importante, cercare un posto buio”, e lontano da luci artificiali di disturbo, ricorda Alessandro Farini dell’Istituto nazionale di ottica del Cnr di Firenze (Cnr-Ino).Come vedere a occhio nudo le stelle cadenti a San Lorenzo

“Poi bisogna aspettare un po’ di tempo perché nel nostro occhio ci sono due tipi di fotorecettori: i coni, che servono per vedere i dettagli quando c’è molta luce, e i bastoncelli che servono quando c’è poca luce ma hanno bisogno di tempo per entrare in funzione”. I bastoncelli si trovano tutti sul bordo dell’occhio e sono molto sensibili al movimento.

“Ecco perché spesso vediamo le stelle cadenti non al centro della nostra visuale, ma sul bordo”. Se vogliamo vedere la coda di una cometa, meglio “fissare accanto, così vedremo ai lati dell’occhio la meravigliosa scia della stella cadente“.

Osservare il cielo è sicuramente anche una possibilità di testare la nostra visione. “Guardate l’Orsa maggiore, guardate la seconda stella del timone. Se riuscite a vedere distintamente che è una stella doppia, ecco che avete dieci decimi!”.

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