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Il celebre castrato Farinelli in concerto al Festival Barocco Napoletano

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Carlo Farina
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Carlo Farina - cura la pagina della cultura, arte con particolare attenzione agli eventi del Teatro San Carlo, laureato in Beni culturali, giornalista.

Grande successo per il secondo appuntamento con il Festival Barocco Napoletano nella Sala del Toro Farnese al Mann con l’Ensemble Barocco Accademia Reale, diretta dal M° Giovanni Borrelli.

Il secondo appuntamento con il Festival Barocco Napoletano, giunto ormai alla sua IV edizione, ha registrato lo scorso giovedì 1 ottobre 2020, un’affluenza di pubblico ben oltre qualsiasi aspettativa, con la Sala del Toro Farnese, completamente piena. Le ragioni di tale successo vanno ricercate tra i diversi ambiti culturali e su vari piani di carattere storico-culturale-musicale.

La serata infatti è stata dedicata alla poliedrica figura di Carlo Broschi, meglio conosciuto come “Farinelli” (poiché godeva della protezione della famiglia Farina, all’epoca molto potente) dal titolo significativo “IL CANTO SUBLIME, VIAGGIO INTORNO A FARINELLI, EN TRAVESTì”.Il celebre castrato Farinelli in concerto al Festival Barocco Napoletano

Un viaggio all’interno del mondo magico e affascinante di Farinelli, che abbiamo iniziato a conoscere meglio con questo particolare e insolito concerto. Forse non tutti sanno che Farinelli è stato il cantante lirico castrato più bravo e noto del Settecento, e quando aveva solo dodici anni fu evirato conservando quella voce d’angelo che lo avrebbe accompagnato per tutta la vita, una vita segnata per sempre dall’impossibilità di procreare e condannato alla solitudine e al pubblico ludibrio.

Il celebre castrato Farinelli in concerto al Festival Barocco Napoletano

La castrazione era un fenomeno tutto italiano che si sviluppò intorno al XVII secolo, per il fatto che le cappelle delle chiese non ammettevano la presenza di donne fra i numerosi cantori dell’epoca e, quindi, per ottenere delle voci acute si eviravamo i poveri ragazzini prima che la loro voce mutasse, perdendo quel particolare timbro angelico; questa vergognosa pratica avveniva intorno ai dieci, undici anni.

Ma i preti fecero anche peggio, reclutando senza scrupoli questi ragazzini tra le famiglie più povere e indigenti della città, che dietro lauto compenso assicuravano a queste ultime, una vita più decorosa e senza troppi stenti. Questa pratica indegna e inumana fu mantenuta fino alla fine del XIX secolo, quando finalmente Pio X (meglio tardi che mai) la abolì definitivamente col motu proprio del 22 novembre 1903.Il celebre castrato Farinelli in concerto al Festival Barocco Napoletano

Ma torniamo alla serata di musica ma anche di spettacolo, visto che i brani proposti sono stati intervallati dagli interventi di una voce recitante (una brava e affascinante Annalisa Direttore) che ha aiutato a far conoscere meglio ai presenti, la personalità forte, unica e sublime del Farinelli.

Serate come queste così belle, interessanti e ben articolate, sono il frutto di una felice e fortunata collaborazione tra il Presidente dott. Massimiliano Cerrito e il Direttore Artistico, nonché Primo Violino dell’Ensemble Barocco Accademia Reale Giovanni Borrelli, che insieme hanno preparato la “sceneggiatura” dello spettacolo e il programma musicale. Sono state eseguite infatti tutte arie settecentesche composte appositamente per cantanti castrati ed interpretate delle due brave e incantevoli artiste: il soprano Angela Luglio e il Mezzosoprano Marina Esposito.Il celebre castrato Farinelli in concerto al Festival Barocco Napoletano

Di Haendel abbiamo ascoltato l’Ouverture e l’aria di Cesare Va Tacito e nascosto dal Giulio Cesare in Egitto; l’Ouverture e lo splendido duetto di Clotilde e Adolfo, Caro/cara tu mi accendi il core, da Faramondo; di Leonardo Vinci la bellissima Aria di Arbace Perché tarda è mai la morte e Vo’ solcando un mar crudele entrambe da Artaserse; di Riccardo Broschi, il fratello di Farinelli, sono state eseguite le Arie Se al labbro mio non credi da Artaserse e Ombre fedele anch’io da Idaspe.

E’ stato poi inserito nel programma anche il brano Parto ti lascio ‘o cara da Germanico in Germania di Nicola Porpora, che fu anche e soprattutto un bravo insegnante ed un eccellente didatta, del quale Farinelli fu un brillante e molto promettente, allievo. La bella ed emozionante serata si è conclusa con l’Aria di Almirena Lascia ch’io pianga dal Rinaldo di Haendel, senza dubbio una delle arie più belle e conosciute del Barocco Napoletano. Entrambe le cantanti hanno dato un’ottima prova di intonazione, fraseggio, coloriti vocali e interpretazione, tutte convincenti.

Anche i musicisti che compongono il prestigioso Ensemble Barocco Accademia Reale ancora una volta si sono distinti per l’eccellente e magnifico suono che gli archi, il clavicembalo e la tiorba hanno intonato così bene, evidenziando un affiatamento tra gli strumenti che il pubblico presente ha apprezzato molto, con un risultato molto lusinghiero degno di professionisti di questo calibro.

Dopo aver ascoltato una musica cosi bella e ben eseguita, in una delle location più belle e adatte per tale tipo di musica come la Sala del Toro Farnese del Museo Nazionale di Napoli (MANN), non si può non restare inebriati e affascinati da tanta bellezza e profonda gratitudine per il bel canto e il sublime suono della perfezione Barocca Napoletana.    

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