De Luca fa il punto sul Covid 19 in Campania: nuovo attacco al Governo e presa di posizione netta sul lockdown. Scuole dell’infanzia chiuse fino al 14 novembre.
Nel consueto punto del venerdì su Facebook, il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, ha attaccato il Governo per i troppi ritardi nel contrastare la seconda ondata di Covid 19: “Il Governo -sottolinea- si porta dietro fortissimi ritardi sulle decisioni fatte con la logica del “mezzo mezzo” che scontenta tutti e non risolve problemi, la situazione si è aggravata anche per questo. È stata sottovalutata la pesantezza dell’epidemia oggi”.
De Luca attacca inoltre ironicamente alcuni “sindaci che sono autentiche nullità, hanno abbandonato la città e non hanno alzato un dito nemmeno per mettere ordine nella movida. Queste autentiche nullità parlano per fare polemica. Gente che in un paese normale sarebbe stata affidata ai servizi sociali da anni” (pur senza mai nominarlo, sembra evidente il riferimento al sindaco di Napoli, Luigi de Magistris).
Il governatore sottolinea poi che anche le scuole dell’infanzia saranno chiuse fino al 14 novembre, attaccando nuovamente la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina: “Sulla scuola – ha ricordato – abbiamo preso decisioni per primi. Mi hanno messo in croce, ma adesso ovviamente stanno decidendo tutti quanti di prendere queste misure. Ma è evidente, quando hai dati di contagio che sono drammatici. Il ministro dice che se i giovani non vanno a scuola vanno in mezzo alle strade. Non si possono sentire queste cose, erano in mezzo alle strade a giugno e a luglio e non c’era l’esplosione di contagio. I bimbi da 0 a 5 anni sono asintomatici ma sono vettori terribilmente efficaci di contagio nelle famiglie. Non ho incontrato neppure una mamma vogliosa di portare a scuola i bambini con questa epidemia. Hanno intervistato le tv nazionali una mammina con una bambina desiderosa di andare a scuola. È l’unica in Italia che piange perché non può studiare endecasillabi, forse l’unica al mondo. La mamma le dà il latte al plutonio”.
Su un eventuale lockdown a Napoli, De Luca è ancora più netto: “Nessuno si permetta di prendere misure mezze mezze come lockdown a Milano e Napoli. Servono misure nazionali. Ci sono regioni più piccole con contagi molto più alte di Napoli. Ogni ora perduta sono migliaia di contagi in più. Situazione più difficile ora che a febbraio-marzo. Abbiamo disponibili 250 posti di terapia intensiva. Abbiamo fatto già 700mila vaccinazioni per l’influenza e consegnato oltre un milione di dosi ai medici. A marzo il record è stato di 622 ricoveri ospedalieri, oggi il doppio. Avevamo 4mila positivi, oggi 40mila. Molti asintomatici che però contagiano. Triplicheremo degenza e terapie intensive: non voglio avere i morti per terra”.
In merito alla zona rossa di Arzano, il governatore (ricordando il maxi-screening ad Ariano Irpino) sottolinea che vi sono “mille positivi ma solo 5mila abitanti sono andati a fare il tampone. Non va bene”.
Sul vaccino anti Covid 19, De Luca anticipa infine che “ci stiamo preparando alla produzione di un vaccino che interviene sulla sequenza genetica del cittadino sotto la direzione del Professor Paolo Ascierto del ‘Pascale’, d’intesa con lo ‘Spallanzani’ e un altro ospedale di Milano“.