giovedì, Novembre 28, 2024

Terremoto 1980, al Mann la mostra digitale 40 anni dopo

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Carlo Farina
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Carlo Farina - cura la pagina della cultura, arte con particolare attenzione agli eventi del Teatro San Carlo, laureato in Beni culturali, giornalista.
Il Museo Archeologico Nazionale di Napoli nel quarantennale del Terremoto 1980 attraverso i social dell’Istituto e sul sito Marechiaro Film, anteprima digitale della mostra “19.34/ Quaranta anni dopo/La storia in presa diretta”.

Sono già trascorsi quarant’anni dal quel nefasto pomeriggio domenicale del 23 novembre 1980, quando una terribile scossa di terremoto rase al suolo interi paesi dell’Irpinia, lasciando sotto le macerie decine di migliaia di morti.

I soccorsi furono tardivi, disorganizzati e ridicoli; questo causò ulteriore dolore per coloro che, sopravvissuti e bloccati sotto le macerie, trovarono la morte dopo ore di sofferenza, senza poter più vedere la luce ne i propri cari.

Le polemiche furono feroci e inutili, e la solita “italietta da quattro soldi” anche in quell’occasione diede “il meglio di sé”, lasciando morire gli sfortunati avventori di quella catastrofe, in un modo iniquo e vergognoso; “Il Mattino” di Napoli titolò la sua prima pagina con caratteri enormi due semplici ma significative parole “FATE PRESTO” !!! Non andò meglio ai sopravvissuti che furono sistemati in container di emergenza, in attesa della ricostruzione; quello che avvenne dopo, è inutile ribadirlo, ma furono anni difficili per coloro che reclamavano un tetto e le speculazioni furono vergognose e mirate.Terremoto 1980, al Mann la mostra digitale

Con la mostra digitale del Terremoto 1980 “19.34/quaranta anni dopo/La storia in presa diretta” e le fotografie di Antonietta De Lillo, che il Museo Archeologico Nazionale di Napoli ospiterà nel 2021 dopo il rinvio forzato per l’emergenza Covid, il MANN vuole ricordare questo drammatico anniversario che sarà presentato in anteprima digitale, a partire da lunedì prossimo, sui canali Facebook ed Instagram dell’Istituto; i contenuti saranno disponibili sul sito di “marechiarofilm” srl, titolare dell’archivio che concederà le immagini inedite di Antonietta De Lillo. 

Il MANN e la memoria è una delle direttrici principali della nostra ricerca. Ci è sembrato importante che il Museo di una città,  intimamente connessa alla sua storia ‘archeologica’ e più in generale culturale e sociale, dedicasse  una mostra  ai 40 anni del terremoto del 1980. Lo facciamo nella giornata del 23  novembre,  anche se in maniera solo digitale, dandovi  appuntamento alla futura esposizione.  
Gli inediti scatti ‘in presa diretta’  di Antonietta De Lillo ci fanno riflettere su una umanità  sicuramente non differente da quella che soffrì  per simili eventi nell’antichità, aspetto questo che sarà indagato in mostra nel dialogo con i nostri  straordinari reperti, a cominciare  da un iconico calco umano di Pompei. Una terra abituata a tremare quella del Sud.
Terremoto 1980, al Mann la mostra digitale
Da questa storia nasce il  nostro grande impegno sugli studi per l’antisismica, che stiamo conducendo  insieme all’Università  Federico II e  in la rete con i musei della della California e del Giappone. Perchè le grandi crisi, ieri come oggi,  devono indicarci la strada per un  futuro migliore“, commenta il Direttore del MANN, Paolo Giulierini. 
In occasione del quarantennale del terremoto in Irpinia, che devastò la nostra Regione con particolare violenza nelle aree dell’Avellinese, il MANN riscoprirà pagine indimenticabili della nostra storia: partendo dall’archivio fotografico inedito della regista Antonietta De Lillo, che agli esordi di carriera è stata fotogiornalista per importanti quotidiani e settimanali, i fan delle piattaforme social dell’Istituto avranno un’anteprima degli oltre cento scatti, che saranno esposti al Museo nel prossimo anno
Esattamente alle 19.34 di lunedì prossimo, così, gli internauti potranno sfogliare, su Facebook, una slide show di anteprima dell’exhibit: le fotografie selezionate rappresenteranno un viaggio a ritroso nel tempo per conoscere cronaca e vita della Campania (e dell’Italia). 
Le immagini, che saranno fruibili per dieci giorni sul portale di marechiarofilm, rappresenteranno quasi un ingresso virtuale e metaforico nelle sale della mostra: si partirà, dunque, dai primi scatti in bianco e nero, realizzati da De Lillo all’indomani del terremoto a Sant’Angelo dei Lombardi, Laviano ed in altri centri dell’Irpinia. 
Recuperare parte del mio archivio fotografico è stata una grande emozione, è stato come guardarmi attraverso un binocolo girato al contrario.
Queste immagini mi hanno riportata esattamente alle emozioni che mi hanno spinto a muovermi attraverso la Campania e i borghi dell’Irpinia distrutti dal terremoto. Ricordo perfettamente cosa ho provato nel trovarmi lì a fotografare interi paesi ridotti a un cumulo di macerie, con gli uomini che scendevano dalle montagne portando con sé lenzuola e coperte che avvolgevano cadaveri. 
Ho dovuto per un attimo spostare la macchina fotografica dalla mia faccia per sentire quell’umanità dolente e poi ho guardato di nuovo nell’obiettivo e ho scattato. Vedendo queste fotografie oggi mi sembra che questa ricerca di contatto umano sia riuscita a entrare dentro le immagini o almeno lo spero”, dichiara la regista Antonietta De Lillo. 
Ritrovando idealmente i temi della mostra, e senza anticipare le caratteristiche dell’allestimento, che sarà ospitato nelle sale 91-93 limitrofe alla Meridiana, la giornata di lunedì prossimo avrà diversi post preparatori della slide show delle 19.34: si partirà al mattino con alcuni scatti dei danni subiti dal Museo con il sisma del 1980; le fotografie, provenienti dall’Archivio Fotografico del MANN, racconteranno le conseguenze del terremoto, che non ebbe effetti ancora più devastanti grazie al consolidamento dell’edificio, iniziato proprio nel 1975: tra i danni più consistenti, si annoverano quelli a 165 terrecotte, 122 vasi esposti e 195 nei depositi, includendo essenzialmente reperti corinzi, attici, apuli (Raccolta Cumana, Collezioni Spinelli, Santangelo e Vivenzio).
Dalle immagini in bianco e nero al video-racconto: sulla pagina Facebook del MANN sarà postato anche un minidocumentario, che sarà presente in mostra, in cui l’archeologo prof. Antonio De Simone ripercorrerà le emozioni del 24 novembre, quando un gruppo di esperti si ritrovò nell’Atrio del Museo per fare la stima dei danni causati dalla scossa della sera precedente.
Per completare la giornata social di ricordo del quarantennale del terremoto, condivisione congiunta di post con la Reggia di Caserta: alle 13, il MANN proporrà alcune immagini del nuovo allestimento di Terrae Motus, mentre la Reggia, allo stesso orario, presenterà gli scatti dell’Archivio Fotografico del Museo.

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