Napoletani scomparsi in Messico: partirà lunedì 22 febbraio il processo che vede imputati quattro poliziotti accusati di avere venduto Raffaele Russo, Antonio Russo e Vincenzo Cimmino ai narcos.
Nuovo capitolo del caso dei tre napoletani scomparsi in Messico nello stato di Jalisca, Raffaele Russo, suo figlio Antonio e il nipote Vincenzo Cimmino, dei quali non si hanno più notizie dal 31 gennaio 2018.
Inizierà il prossimo 22 febbraio il processo che vede imputati quattro poliziotti ritenuti responsabili di avere venduto i tre cittadini italiani ai narcos. Uno degli agenti imputati, secondo quanto si è appreso, è morto in carcere nei giorni scorsi. Francesco Russo, rispettivamente figlio, fratello e cugino dei tre scomparsi, parteciperà alle udienze per via telematica, insieme con i suoi legali, l’avvocato italiano Claudio Falleti e l’avvocato messicano Joaquin Esparza Mendez.
“Ringraziamo l’ambasciata italiana in Messico – dichiara a “Repubblica” l’avvocato Claudio Falleti – per i contatti continui anche se la sede centrale della Farnesina sembra essersi dimenticata dei nostri connazionali: abbiamo interpellato diverse volte il ministro Di Maio ma senza esito. In un momento difficile come questo che il mondo sta attraversando esprimo la mia solidarietà anche alla famiglia di Luca Ventre, l’italiano morto in Uruguay nella speranza che per tutti gli italiani all’estero vittime di reati, venga resa giustizia”.