Cronaca di Napoli: numerose pizzerie del Centro storico hanno subito minacce estorsive, intimidazioni e azioni violente da parte della Camorra nell’ambito dei contrasti tra i Sibillo e i Mazzarella.
Mercoledì 28 aprile i Carabinieri hanno dato un duro colpo alla Camorra arrestando 21 persone legate al clan Sibillo, operante nel Centro storico di Napoli e reso celebre dai media come “la paranza dei bambini” . In quei giorni, è stato anche rimosso l’altarino abusivo con le ceneri del baby boss Emanuele Sibillo, ucciso a 19 anni in un agguato nell’agosto 2015.
Il clan Sibillo si era reso protagonista di una serie di richieste estorsive ed esplosioni di bombe e colpi d’arma da fuoco a fini intimidatori, nell’ambito dei contrasti sorti col clan Mazzarella.
Una vera e propria strategia della tensione per il controllo del Centro storico, a causa della quale ne hanno fatto le spese piccoli commercianti e anche i proprietari di famose pizzerie, costretti a subire richieste estorsive, intimidazioni e azioni violente.
Come riporta “Il Mattino”, è stato Salvatore Vesi, titolare delle omonime pizzerie in via San Biagio dei Librai e in via Bellini, a raccontare ai Carabinieri di aver dovuto pagare il pizzo al clan Sibillo. Tra i locali finiti nel mirino dei clan, ci sono anche le pizzerie Di Matteo e Sorbillo.