Sanità: Pierpaolo Polizzi (presidente ASPAT Campania) è intervenuto a Radio CRC attaccando la Regione sulle liste di attesa per le prestazioni ambulatoriali.
“In pratica saremo costretti anche noi ad attuare delle vere e proprie liste di attesa per le diagnostiche e le prestazioni ambulatoriali, e così come per il pubblico anche per il privato ci saranno lunghe attese“. Così ai microfoni di Radio CRC il Presidente ASPAT Campania, Pierpaolo Polizzi.
“Eppure -prosegue Polizzi – nel 2019 una sentenza del Consiglio di Stato ha stabilito che la Regione Campania non potesse più determinare i tetti di spesa per il privato senza prima programmare il fabbisogno vero per la sanità, invece ancora una volta non si è attenuta ad una disposizione di legge, che garantirebbe i livelli essenziali per tutto l’anno, e ha creato le condizioni per il blocco delle erogazioni anziché a settembre-ottobre come ogni anno, già alla metà di ogni mese, e mancano all’appello 12 milioni di prestazioni, a prescindere da chi poi queste prestazioni le debba fare, se il pubblico o il privato”.
Il presidente di ASPAT sottolinea inoltre che “ci propongono di sottoscrivere un contratto senza che esista un Cup unico di cui si dibatte da anni, finanziato copiosamente dalla Regione ma che non è mai partito; si creerebbe una sorta di imbuto nella quale infilare milioni di prestazioni, di chiamate, di prenotazioni, e questo non è realistico. Noi abbiamo il timore che ci si stia dicendo di dover operare come privato con le modalità che sono proprie di una struttura pubblica molto elefantiaca e che quasi sempre non risponde a quelle che sono le esigenze dell’assistito in tempo reale.
Il problema – spiega ancora Polizzi – è quello che evoca l’assessore Cinque, cioè l’attuazione dei codici di priorità che sono un obbligo del medico curante, e che non vengono mai attuati dal medico di famiglia, che quando fa una prescrizione non da mai alcuna indicazione di priorità o di urgenza. Ecco perché poi noi al 15 di ogni mese in tutte le strutture avremmo esaurito i tetti. Ma che assistenza è questa? Si insiste su una centralizzazione regionale che non ci convince. La Regione – conclude – dica ai cittadini quali sono e quante sono le prestazioni che farà il pubblico nel 2022 e dove sono reperibili, i famosi punti offerta di cui parla l’assessore, dove sono?”.