giovedì, Novembre 28, 2024

Ospedale Cardarelli, caos accessi al Pronto soccorso: dimissioni di massa dei medici

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Francesco Monaco
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Francesco Monaco, giornalista. Esperienza dalla carta stampata a internet, radio e tv. Scrittore, il suo primo romanzo: 'Baciami prima di andare'.

L’iniziativa provocatoria è stata promossa da 25 medici in servizio nel Pronto Soccorso dell’ospedale Cardarelli per l’impossibilità di garantire assistenza adeguata ai pazienti.

Una lettera di preavviso di dimissioni per l’impossibilità di garantire assistenza adeguata ai pazienti. Questo l’iniziativa provocatoria, annunciata ieri nel corso di una conferenza stampa promossa dalla Funzione Pubblica Cgil di Napoli, promossa da 25 medici in servizio nel Pronto Soccorso dell’ospedale Cardarelli. I medici denunciano, nella lettera già protocollata, una grave situazione di sovraffollamento con molti pazienti costretti ad aspettare alcune ore prima di essere sottoposti a visita. Al pronto soccorso del nosocomio partenopeo in questi ultimi giorni si sono registrati fino a 170 accessi. Precarie le condizioni della struttura con malati sulle barelle e mancato rispetto del distanziamento.

E in merito alla situazione che sta rendendo particolarmente impegnativa la gestione dei percorsi di Pronto Soccorso, la Direzione Strategica dell’Azienda Ospedaliera Antonio Cardarelli di Napoli rende noto “di aver attivato ogni possibile provvedimento atto a decongestionare il DEA (dipartimento emergenza e accettazione) e ripristinare in tempi brevi la normale attività”.

“Ci siamo attivati sia nei riguardi della nostra organizzazione interna, con l’obiettivo di rendere possibile il maggior numero di trasferimenti dal Pronto Soccorso ai vari reparti – spiega il direttore generale Giuseppe Longosia di concerto con la rete dell’emergenza territoriale 118 per favorire il trasferimento di pazienti verso altre strutture del territorio”. Obiettivo della Direzione Strategica – precisa una nota – resta sempre quello di consentire all’area di emergenza-urgenza del Cardarelli di proseguire in un’attività fondamentale per i bisogni di salute dei cittadini, anche in condizioni di pressione straordinaria.

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