A causa di un costoso trapianto di polmoni, la coppia non avrebbe pagato l’affitto all’Asl Napoli 1, proprietaria della casa nei Quartieri Spagnoli, che i due coniugi dovrebbero lasciare domani.
Fanno appello all’Asl Napoli 1, proprietaria della loro casa, Marina e Vincenzo, due anziani coniugi dei quartieri Spagnoli sui cui pende un provvedimento di sgombero esecutivo che dovrebbe essere eseguito giovedì prossimo, il 29 settembre, perché morosi verso l’azienda di 10 anni di pigione “a causa dei costi affrontati, proprio in quel periodo, per per consentire il trapianto di polmoni a Vincenzo”. La situazione si è ulteriormente complicata con la malattia di Marina, la cui famiglia risiede da oltre 100 anni nello stabile di Vico Lungo Montecalvario, che da tre anni è sottoposta a cure per un carcinoma al polmone.
“Per affrontare la malattia di Vincenzo – spiega Marina nella stanza adibita a cucina dove ci accoglie – ci siamo ridotti in povertà ma come abbiamo fatto sapere all’ASL siamo disposti a pagare quanto dovuto. Magari poco alla volta”. Alla famiglia sono venuti in soccorso familiari e conoscenti che hanno consentito a Marina e Vincenzo, di 60 e 64 anni, di fare un’offerta di rientro all’Asl. “Grazie all’aiuto di parenti ed amici abbiamo raccolto 5mila euro da offrire all’Asl oltre a 250 euro mensili da aggiungere al canone richiesto come rata sul debito, ma la cifra che ci chiede l’Asl, 20 mila euro subito, per noi e’ irraggiungibile. Abbiamo cercato anche un’altra sistemazione ma trovare casa oggi anche in quartieri popolari come questo è diventata un’impresa”.
“Siamo vecchi ed ammalati – aggiunge Marina – ed andare via da questa casa, da questo quartiere, significa per noi soprattutto rinunciare ad una rete di relazioni di amici e parenti che ci garantisce, in caso di bisogno, sostegno, aiuto e solidarietà”. Gli attivisti della “Campagna per il diritto ad abitare” che hanno denunciato il caso si sono dati appuntamento giovedì mattina in vico Lungo Montecalvario per cercare un’ultima mediazione. “Spero che il nostro appello e la nostra offerta – implora Marina – vengano presi in considerazione dall’ASL per consentirci di passare il resto dei nostri giorni in questa casa. Nella nostra casa”.