Cambiano le abitudini di viaggio dei Napoletani: l’analisi di FlixBus sui viaggi nel periodo festivo. Nella top 10 partenopea, le città d’arte del Sud rimpiazzano gli aeroporti.
Milano, 13 gennaio 2023 – Le abitudini di viaggio dei Napoletani sono cambiate negli anni, forse come conseguenza dell’emergenza sanitaria e di una riscoperta dell’Italia – in particolare, delle destinazioni più vicine – quale possibile meta di vacanza. È quanto emerge dall’indagine condotta da FlixBus sul traffico passeggeri registrato nei fine settimana di Capodanno e dell’Epifania con partenza da Napoli.
L’indagine si basa su un confronto fra le mete più gettonate dai Napoletani per il Capodanno e l’Epifania 2020, precedenti all’avvento del Covid-19, e quelle più ambite in queste ultime festività, considerando sempre il Capodanno e l’Epifania. Dal confronto emergono alcune tendenze che appaiono significative, soprattutto alla luce dei trend che negli ultimi due anni si sono andati affermando in ambito turistico.
In primo luogo, si consolida la tendenza a restare in Italia: se la classifica pre-Covid includeva ben due aeroporti internazionali (quelli romani di Fiumicino e Ciampino), la top 10 del 2023 contempla solo mete nazionali, molte delle quali città d’arte come Roma, Lecce e Catania. In questa evoluzione si riflette il rafforzamento del turismo domestico negli anni della pandemia, indicato dal CNA già a luglio 2021.
Inoltre, guadagna spazio il Mezzogiorno: 4 su 10 delle mete preferite dai Napoletani per il Capodanno e l’Epifania 2023 si trovano al Sud Italia. A Bari e Lecce, già presenti nella top 10 pre-Covid, si affiancano Matera (che passa dalla 17a all’ottava posizione) e Catania (che da 24a diventa decima). Anche fra chi parte da Napoli, sembra quindi manifestarsi la tendenza ad abbracciare di più un turismo di prossimità.
Infine, si consolida la tendenza a viaggiare verso città di medie o piccole dimensioni: oltre a Matera, nella top 10 del 2023 si segnala soprattutto Roccaraso, dove gli arrivi da Napoli sono raddoppiati rispetto al pre-Covid. Un aumento, questo, dovuto forse alla maggiore sensibilità da parte delle persone rispetto alla causa ambientale, e quindi all’importanza di preferite mezzi collettivi alla propria auto.