Da venerdì 3 marzo a giovedì 13 aprile, Napoli sarà immensa in una serie di concerti rari e preziosissimi che rientrano in una rassegna ideata e diretta da Antonio Florio, uno dei massimi esperti della musica antica settecentesca.
Da venerdì 3 marzo (ore 20.30) presso la meravigliosa Basilica del Gesù Vecchio di Napoli con il concerto Concerti per organo, op. 4 Trascrizione per due organi a cura di Carlo Maria Barile, Angelo Trancone, al via la quarta edizione della rassegna “De Tasto et De Chorda”, ideata e diretta da Antonio Florio con l’Associazione Cappella Neapolitana.
Anche per quest’anno per il pubblico napoletano concerti rari e preziosi, perle della musica antica in esecuzioni basate su prassi esecutiva e strumenti storici, in particolare tastiere e strumenti a corde pizzicate o a arco. Per la quarta edizione a confronto 2 vertici della musica europea del Settecento: Georg Friedrick Händel e Luigi Boccherini. Quattro appuntamenti da venerdì 3 marzo a giovedì 13 aprile che si dividono tra la Basilica del Gesù Vecchio e la Domus Ars.
Un interessante focus sull’universo sonoro di due grandi compositori e un confronto – incontro tra il Settecento musicale tedesco – inglese e italiano – spagnolo. Händel compositore dal grande talento virtuosistico di organista e improvvisatore, e Boccherini autore e singolare virtuoso di violoncello. I primi due appuntamenti dedicati a Händel. Seguiranno due concerti dedicati a Boccherini.
Domenica 5 marzo h. 20.30 ancora presso la Basilica del Gesù Vecchio di Napoli ancora Händel con Marco Piantoni, violino, Carlo Maria Barile, organo. L’Op. IV resta dunque la raccolta più autentica ed interessante delle tre ed opportunamente i due esecutori del primo concerto della serie, il 3 marzo, hanno pensato di trascrivere le parti per diversi strumenti d’orchestra per un secondo organo, restituendo lo spirito originale, fortemente improvvisato, di queste pagine virtuosistiche.
Ai quattro concerti del 1738 si possono confrontare, nel successivo concerto del 5 marzo, pagine per violino solo e organo di diversa provenienza: le due Sonate in la maggiore n.3 e n.14 dell’Op.I (1732), con l’intermezzo per solo organo costituito dall’aria con variazioni conosciuto come “Il fabbro armonioso” dalla Suite n. 5 in mi maggiore che chiudono la suite in Mi maggiore (dal volume di suites per tastiera pubblicato nel 1720). Un’ immersione gioiosa nella più audace e sorprendente produzione strumentale del grande operista conteso da più nazioni.
Info&contatti: www.cappellaneapolitana.it / info@cappellaneapolitana.it
Ingresso libero fino a esaurimento posti
Napoli 3 marzo 2023
Basilica del Gesu’ Vecchio ore 20.30
Concerti per organo, op. 4
Carlo Maria Barile, Angelo Trancone, organi
Napoli 5 marzo 2023
Basilica del Gesu’ Vecchio ore 20:30
Georg Friedrich Haendel (1685 – 1759)
Marco Piantoni, violino Carlo Maria Barile, organo
Napoli 23 marzo 2023 Domus ARS ore 20.30
Luigi Boccherini (1743 – 1805)
I duetti per due violini
Patrizio Focardi, Massimo Percivaldi, violini
Napoli 13 aprile 2023 Domus ARS ore 20.30
Luigi Boccherini (1743 – 1805)
I Trii per 2 violini e violoncello
Marco Rozza, Dario Patti, violini Chiara Mallozzi, violoncello
« Si percorre l’intero secolo XVIII, dall’anno 1706 quando il trentenne tedesco Georg FriedrickHändel giunse in Italia, prima fondamentale tappa di una carriera che lo avrebbe portato ad essere il più grande operista del suo tempo, alla scomparsa in Spagna nel 1805 dell’italiano Luigi Boccherini, tra le massime personalità della musica strumentale del secondo Settecento. Le loro carriere non poterono intersecarsi per questioni cronologiche (quando Händel morì a Londra Boccherini aveva 16 anni, ma da due anni suonava già col padre nell’orchestra del teatro imperiale di Vienna) eppure, esaminate assieme, esse testimoniano della straordinaria dinamicità della musica del Secolo dei Lumi, fatta di viaggi continui e molteplici confluenze di esperienze tra nazioni e tradizioni diverse.» Spiega il musicologo Dinko Fabris. «Undici anni dopo aver ricevuto la cittadinanza inglese, per il lungo e operoso soggiorno a Londra dal 1711 come maggiore operista e impresario della nazione, Händel pubblicò nel 1738 presso l’editore londinese Walsh la sua raccolta di Six Concertos for the Harpsichord and Organ op.4. Era il risultato di un geniale stratagemma escogitato dal compositore per intrattenere e fidelizzare il pubblico durante l’esecuzione dei suoi oratori.
Il successo dell’edizione fu tale che Walsh pubblicò l’anno successivo una nuova raccolta di (Second set) di altri sei Concerti per tastiera, di cui quattro in realtà erano riduzioni tratte dai già editi Concerti grossi op. VI: questo ha fatto pensare ad una speculazione da parte dell’editore senza il coinvolgimento del compositore. Infine dopo la morte di Händel apparve una raccolta di altri sei Concerti con numero d’opera VII, assemblata da varie fonti dal fido allievo e copista Johan Christopher Smith. Al pari del giovane Händel, anche Boccherini, viaggiò intensamente attraverso l’Europa e pubblicò la sua prima opera a Parigi, poco prima di trasferirsi in Spagna, dove dal 1768 trascorse tutto i restanti poco meno di quarant’anni della sua vita. Dal suo “buon retiro” iberico, Boccheri riuscì a mantenere relazioni artistiche con i grandi musicisti del suo tempo, per esempio Haydn, e a far pubblicare decine di raccolte di sue composizioni per le formazioni cameristiche più diverse. Come dimostra la monumentale massa di edizioni musicali coeve e di ristampe, la produzione di musica strumentale da camera di Boccherini costituì certamente i greatest hits per gli esecutori di tutta Europa e da allora non ha mai cessato di appassionare musicisti e pubblico.» Dinko Fabris