AstraDoc: Nazareno Nicoletti presenta il film “Giù dal vivo” il 19 maggio

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AstraDoc: Nazareno Nicoletti presenta il film “Giù dal vivo” il 19 maggio

AstraDoc. Nazareno Nicoletti presenta il film “Giù dal vivo”, appuntamento venerdì 19 maggio alle 20:30 a via Mezzocannone.

AstraDoc – Viaggio nel cinema del reale, rassegna di documentari curata da Arci Movie, prosegue ospitando il regista Nazareno Manuel Nicoletti nel cinema Astra di via Mezzocannone a Napoli.

Appuntamento per venerdì 19 maggio alle 20:30 quando si presenta “Giù dal vivo” alla presenza del cast. La serata – introdotta da Giuseppe Borrone, storico del Cinema e Direttore artistico del Bagnoli Film Festival – sarà aperta da un ricordo di Chiara Rigione, giovane regista scomparsa nei giorni scorsi.

AstraDoc omaggia Chiara con la proiezione del suo cortometraggio “Domani chissà, forse”. La regista e montatrice, scomparsa prematuramente a 37 anni, era molto legata ad Arci Movie e quest’anno ha contribuito in maniera importante alla rassegna di documentari partecipando alla scelta delle opere e curando l’appuntamento speciale dello scorso 8 marzo con le giornate del cinema quebecchese.

Per anni, come presidente di Kinetta, circolo Arci di Benevento, si è occupata della promozione e diffusione della cultura cinematografica indipendente attraverso incontri, rassegne, festival e altre iniziative.

“Giù dal vivo” (Italia, 2019, 74’) è una produzione della storica associazione Arci Movie, in collaborazione con Parallelo 41, realizzato e distribuito con il contributo della Regione Campania (Fondi Poc 2014-2020) e della Film Commission Regione Campania.

Prodotto da Antonio Borrelli, con Antonella Di Nocera quale produttore associato, il doc è stato presentato, in anteprima mondiale, in competizione nella sezione Documentari Internazionali al Karlovy Vary International Film Festival, ed è stato in concorso ufficiale a Filmmaker Festival e a Laceno d’oro, fuori concorso a Corto Dorico.

È ambientato in un mondo sotterraneo, sottopelle: è una periferia globalizzata, un luogo in cui convivono ritratti cupi e beffardi di personaggi che non sanno stare al mondo. C’è una vecchia strada che costeggia una ferrovia ammodernata negli anni Settanta, nel cuore della desolata Napoli Est.

Ai margini del quartiere ci sono palazzoni rossi ingoiati da lotti di cemento armato, un reticolato di case popolari, ruderi di progetti pubblici mai attivati, centri diurni, strutture socio-psichiatriche.

Tra queste maglie le vite segnate di un uomo con la sua voglia di andare altrove, di una ragazza e del suo rientro a casa, e di un pugile mascherato chiuso nella sua stanza che osserva gli altri personaggi attraverso la sua Tv. Sguardi e vite che si toccano, sogni che si incrociano con allucinazioni e si dissolvono, tornando al punto di partenza, o forse no.

Avevo iniziato con dei laboratori di cinema e fotografia dentro Ponticelli, in un Centro Diurno di Salute Mentale. Ed ogni mattina passavo tra San Giovanni, il Lotto O, le case popolari. Stavo cercando qualcosa. Ma non volevo parlare dei matti, almeno così come li conoscevo”.

“Di letteratura, cinema, televisione ce n’è già troppa. Volevo che la realtà tradisse le mie aspettative, volevo sorprendermi nel trovare qualcosa di diverso da ciò che già sapevo. […] Il film parlava delle periferie”.

“Ci sono Napoli, Milano, perfino Dortmund. Ma sembrano tutte la stessa città. Perché uno crede che basti fotografare questi spazi per spiegare tutto, la misera, il dolore, eppure per me c’è qualcosa di misterioso. A ogni angolo di strada ti dici che il prossimo svincolo è la via d’uscita, eppure le strade ti soffocano, e ti riportano sempre al punto di partenza. Come un labirinto”.

Nazareno Manuel Nicoletti, ha frequentato il corso di Reportage Cinematografico del Centro Sperimentale di Cinematografia dell’Aquila.

Ha realizzato “Suono Piano”, documentario sulla costruzione dell’Auditorium del Parco dell’architetto Renzo Piano, e nel 2014 Blackout, film documentario sulla tragedia del terremoto dell’Aquila narrato attraverso le testimonianze di medici e paramedici presenti in ospedale la notte del 6 aprile.

Nel 2015 realizza ancora “Moj brate – Mio fratello”, il suo primo lungometraggio, presentato in Concorso ufficiale nella sezione “Cineasti del presente” al 68° Festival del Film Locarno. Il regista è ora impegnato a completare la sua opera prima Stabat Mater.

AstraDoc prosegue con l’ultimo speciale appuntamento di venerdì 26 maggio che vedrà protagonista Gianfranco Rosi insieme alla produttrice Donatella Palermo che sarà introdotto da Antonella Di Nocera: per l’occasione ci sarà il suo ultimo film “In viaggio” che racconta i viaggi di Papa Francesco in nove anni di pontificato.

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