venerdì, Novembre 8, 2024

Il Papa riapre il caso del prete di Ponticelli accusato di pedofilia

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Luigi Maria Mormone
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Luigi Maria Mormone, cura la pagina di cronaca su Napoli e provincia, attualità e sport (pallanuoto, basket, volley, calcio femminile ecc.), laureato in Filologia Moderna, giornalista.

Pedofilia: Papa Francesco vuole approfondire il caso dopo la denuncia di un’altra vittima di presunti abusi.

Nel suo recente viaggio pastorale in Cile, Papa Francesco ha incontrato una delegazione di vittime di abusi sessuali da parte di preti, cui il Pontefice ha manifestato tra le lacrime il suo dolore e la vergogna, chiedendo ufficialmente scusa a nome della Chiesa e assicurando l’intervento del Clero per le terribili vicende di pedofilia. Bergoglio ora vuole vederci chiaro sul presunto caso venuto alla luce nel quartiere napoletano di Ponticelli, conclusosi con un’archiviazione. Il Papa vuole approfondire la questione, dopo che la vicenda, raccontata nel 2014, è stata poi archiviata due anni dopo.Il Papa riapre il caso del prete di Ponticelli accusato di pedofilia All’epoca non si ravvisarono “elementi tali da giustificare l’apertura di un procedimento canonico” nei confronti di don Silverio Mura, che ha sempre negato qualsiasi tipo di accusa. Il sacerdote è poi stato trasferito dal Cardinale Crescenzio Sepe in un luogo segreto, per un “un periodo sabbatico di riposo e distacco”. Dopo il racconto inquietante di una presunta ulteriore vittima di abusi, recentemente affiorato dal silenzio dopo molti anni, lo stesso Papa Francesco ha sollecitato le strutture del Vaticano ad attivarsi in base alle nuove “evidenze”, e ad approfondire il dossier della vicenda, per verificare se il caso non sia stato chiuso un po’ troppo frettolosamente dalla Curia di Napoli. Diventato marito e padre, l’uomo andò dallo psicoterapeuta a causa degli attacchi di panico che lo affliggevano. Lì emersero i traumi della sua adolescenza. Ne sono seguite due denunce: quella fatta ai carabinieri è andata in prescrizione, mentre quella presentata alla diocesi napoletana si è conclusa con un’archiviazione. Anche altri ex bambini hanno denunciato abusi e potrebbero presentarsi nel prossimo mese di ottobre alla seconda udienza della causa civile di risarcimento, avviata presso il tribunale di Napoli: la richiesta è di 1.200.000 euro.

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