venerdì, Novembre 29, 2024

Pane vesuviano, una petizione per farlo diventare patrimonio Unesco

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Luigi Maria Mormone
Luigi Maria Mormonehttps://www.2anews.it
Luigi Maria Mormone, cura la pagina di cronaca su Napoli e provincia, attualità e sport (pallanuoto, basket, volley, calcio femminile ecc.), laureato in Filologia Moderna, giornalista.

Pane vesuviano: una petizione popolare per far riconoscere l’arte del panificatore come patrimonio Unesco.

La pizza e l’arte del pizzaiuolo, recentemente riconosciute patrimonio immateriale dell’Unesco, potrebbero presto essere in buona (anzi, gustosa) compagnia: quella del pane vesuviano. Stamattina, al Caffè Gambrinus di Napoli, è stata infatti presentata ufficialmente la richiesta di una petizione popolare per portare il riconoscimento dell’arte del panificatore vesuviano nel mondo Unesco. Si tratta di un pane che si può conservare per ben otto giorni, grazie all’ingrediente di un lievito madre. Grandi promotori dell’iniziativa sono i sindaci di San Sebastiano al Vesuvio, San Giorgio a Cremano e Massa di Somma (Salvatore Sannino, Giorgio Zinno e Gioacchino Madonna), il presidente Regionale dell’Unione panettieri, Mimmo Filosa, l’imprenditore Gino Sorbillo e il consigliere regionale dei verdi, Francesco Emilio Borrelli:Pane vesuviano, una petizione per farlo diventare patrimonio UnescoÈ un’iniziativa che va avanti da mesi. –ha detto Borrelli- È possibile avere in tempi rapidi la possibilità di avere l’inserimento della tradizione e dell’arte dei panificatori del Vesuviano, perché potrebbe essere lo “spin-off” dell’arte dei pizzaiuoli. Quando si fa una richiesta del patrimonio Unesco, vanno portate le carte, la storia di come si fa l’impasto, il lievito madre. Il modo di lavorare la pizza è comune alla lavorazione del pane, poi sfociano due prodotti diversi che però partono dalla stessa casa: questo –ha concluso Borrelli- ci agevola molto nella tutela del patrimonio Unesco”. Oltre alla raccolta firme per rendere il pane vesuviano patrimonio Unesco, ci sarà a breve un’altra novità. La Regione Campania, in collaborazione con il Comune di San Sebastiano al Vesuvio, sta infatti realizzando la Cittadella del Pane in un bene confiscato alla Camorra, Villa Vollaro. Tali iniziative sono tese a rilanciare un’arte e un mestiere che sono in crisi, come spiegato da Mimmo Filosa: “L’arte del panettiere –ha detto il presidente regionale dell’Unipansi deve qualificare perché sta morendo: non abbiamo più giovani che vogliono fare questo mestiere. Si lavora di notte per fare un pane buono e questa figura dell’artigiano panettiere va rinnovata. Quindi, come gli amici pizzaiuoli, abbiamo fatto anche noi richiesta all’Unesco”.

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