Mesi di violenze e sevizie in famiglia, perché omosessuale. La denuncia shock di un ragazzo di 14 anni a Gay Help Line.
Mesi di violenze e sevizie in famiglia, perché omosessuale. È quanto ha denunciato un ragazzo di 14 anni della provincia di Napoli a Gay Help Line 800.713.713 per le terribili violenze subite in famiglia: schiaffi, pugni, ustioni sulle caviglie provocate spargendogli benzina e dandogli fuoco.
La denuncia è partita tramite un esposto fatto da Fabrizio Marrazzo, portavoce del Gay Center, che, con il supporto legale di Arcigay a Napoli, ha formalizzato alle forze dell’ordine quanto dichiarato dal ragazzo e, con il supporto congiunto con il Miur ed Oscad (Osservatorio contro le discriminazioni della polizia di Stato), ha monitorato quotidianamente la situazione tramite il commissariato di polizia competente sino a quando la Procura di Napoli, ascoltato il ragazzo, ha deciso di trasferirlo in una struttura protetta.
«Ringraziamo il Miur e l’Oscad per il supporto fornito, che ci ha consentito di mettere in sicurezza il ragazzo – si legge in una nota di Gay Center – Restiamo in attesa di conoscere i risvolti delle indagini, compresi i provvedimenti verso tutte le persone che sono state testimoni o erano informate delle violenze e non hanno denunciato».
Omosessualità e famiglia: la parola all’esperto
La scoperta dell’omosessualità di un membro della famiglia costituisce nella maggior parte dei casi un evento critico e problematico all’interno dell’equilibrio familiare, considerando i significati generalmente negativi associati socialmente all’omosessualità.
I genitori delle persone omosessuali sono tra i più studiati nella letteratura scientifica perché, per lungo tempo, le teorie tradizionali psicoanalitiche hanno sostenuto che le origini dell’omosessualità fossero da collocare in un rapporto infantile disturbato tra genitori e figli.
Così i genitori, quando vengono a conoscenza dell’omosessualità del figlio o della figlia, possono provare intensi sensi di colpa e di fallimento ed essere travolti dalla vergogna. I valori e i significati negativi associati all’omosessualità catalizzano l’attenzione: in un sol colpo tutti gli epiteti e le credenze negative sulle persone omosessuali vengono trasferite sul figlio.
I genitori perdono di vista il figlio nel modo in cui lo hanno sempre considerato per rinchiuderlo nell’immagine stereotipata dell’omosessuale che la cultura e la società hanno fornito loro.
L’omosessualità viene percepita dalla maggior parte di loro come una realtà lontana dalla propria vita e da quella dei propri cari e le reazioni possono essere molteplici: dallo shock iniziale alla rabbia con il figlio come responsabile del dolore provato, al senso di colpa per aver “provocato” la sua omosessualità, fino alle azioni riparative per tentare inutilmente di risolvere una situazione considerata inaccettabile.
(Fonte: Istituto di Sessuologia Clinica – modificato)