Università Federico II: il rettore Gaetano Manfredi chiede maggiore sicurezza per lo storico ateneo napoletano.
C’è ancora grande choc in ambito accademico per quanto accaduto ieri mattina, quando un principio d’incendio è divampato al secondo piano della sede di corso Umberto I dell’Università Federico II di Napoli. Lì si trova il Coinor, ovvero l’ufficio amministrativo che coordina i progetti speciali (compresi quelli con Apple e iOs Academy). Per fortuna, il rogo è stato subito domato grazie al pronto intervento di un custode. L’innesco è stato sistemato all’interno del locale da qualcuno che, molto probabilmente, si è introdotto furtivamente negli uffici e poi si è allontanato. Un impiegato, quando ha visto il fumo, ha fatto immediatamente scattare l’allarme, spegnando subito le fiamme e limitando in tal modo i danni alla struttura. Successivamente, le forze dell’ordine hanno accertato che le fiamme erano state alimentate dall’innesco: un piccolo contenitore contenente del liquido infiammabile (una molotov insomma). Di quest’episodio restano alcune lunghe strisce nere e bianche sul pannello di legno che copre la parete. Le fiamme scaturite dalla bottiglia incendiaria sono state spente dopo pochi minuti e, fatti i rilievi dagli inquirenti, sui larghi disegni del pavimento non c’è più alcuna traccia. Su questo “atto intimidatorio” (così l’ha definito senza mezzi termini il rettore dell’Ateneo federiciano, Gaetano Manfredi) sono in corso le indagini da parte della Polizia. È scattato inoltre l’allarme sicurezza presso la storica università partenopea. Il rettore ha già parlato sia col prefetto, Carmela Pagano, che col questore, Antonio De Iesu, chiedendo loro “una maggiore sorveglianza. Mi hanno assicurato il loro massimo impegno. Non sono stati i nostri studenti – ha dichiarato Gaetano Manfredi a “Il Mattino” – loro amano l’università. Per il passato, abbiamo avuto contestazioni, ma mai di questo peso. I ragazzi del Consiglio studentesco hanno espresso la loro preoccupazione per quanto accaduto”.