di Gianmarco Giugliano – Ci sono partite in cui la cronaca DEVE necessariamente lasciare il posto alle emozioni; ci sono partite, come quella di ieri, in cui tutto si realizza in una combinazione non casuale e dannatamente voluta.
Sarri, il maestro di campagna, come l’avevano definito prima dello scorso campionato, bussa al portone d’orato della Champions e lo fa con la sfrontatezza di chi è consapevole del proprio lavoro e della disponibilità della sua squadra.
Napoli Benfica ore 20,45 di un mercoledì di ottobre che resterà per molto tempo nella mente dei napoletani accorsi in quarantamila per vedere la “prima” del Napoli al San Paolo in una serata climaticamente fantastica.
Quarantamila anime di Napoli, pulsanti e desiderose di poter vedere anche in Europa il calcio spumeggiante proposto da Sarri.
Il San Paolo è un bellissimo colpo d’occhio, le luci dei telefonini si accendono in tutti i settori appena le squadre entrano in campo per il riscaldamento: è solo l’antipasto!
Ma quando i bambini iniziano a smuovere il simbolo della Champions a centro campo ed i giocatori si avvicinano alla linea laterale per ascoltare l’inno, si avverte tutto l’amore della città per la sua squadra.
È atteso quell’inno! È atteso perché i napoletani sono riusciti a renderlo magico con il loro “urlo” che sa tanto di liberazione e di avvertimento per gli avversari di turno. Il San Paolo si trasforma in un mare di piccole luci di smartphone pronti ad immortalare ciò che, spesso, solo questa città può fare: unire il cuore alla mente e vivere così in una simbiosi che per molti (che non conoscono Napoli) è fanatismo ed isterismo ma per chi è napoletano è semplicemente Napoli!
Il silenzio dello stadio, quasi surreale, che accompagna l’inno fino al famoso “The Champions” sembra una miccia che sta per arrivare all’esplosivo e quando arriva il momento di gridare, tutti i quarantamila mettono cuore, anima e voce. “the Champiooooons”, eccolo! Più forte di un boato, più emozionante di mille partite, più sincero e soprattutto unico al mondo.
Questo succede solo a Napoli.
Il Napoli si schiera col 4 3 3 proponendo Mertens e Milik in avanti con Callejon. Il Benfica presenta in porta l’esperto Julio Cesar ed il temibile Mitroglu in attacca. Pur con alcune assenze la squadra lusitana resta temibile soprattutto per l’esperienza: non a caso sono teste di serie.
Subito emozioni:
2’ Milik stoppa in velocità un difficile pallone e centralmente cerca di sorprendere Julio Cesar. Il tiro è debole.
Buon inizio dei lusitani nel primo quarto d’ora: il Napoli si fa sorprendere sulle fasce laterali:
5’ Allan salva sulla linea di porta dopo una splendida azione del Benfica sulla fascia destra; cross rasoterra e tiro di prima intenzione a Reian battuto.
10’ Ancora sulla fascia destra, Grimaldo si invola favorito dall’improvviso infortunio di Albiol; il cross rasoterra viene ricevuto da Mitroglu che calcia verso la porta. Paratona di Reina!
Debutta nel Napoli Maksimovic!
18’ inizia lo show del Napoli. Angolo perfetto di Ghoulam ed incornata di Hamsik sul primo paol. 1-0! Esplode il San Paolo.
Da questo momento in poi c’è solo il Napoli in campo. Tocchi veloci, tra le linee per poi verticalizzare sugli attaccanti. L’orchestra di Sarri trova il teatro perfetto nel momento in cui sale il baricentro della squadra avversaria.
31’ altra occasione per Hamsik che calcia sul fondo dopo una azione corale da manuale.
Il primo tempo si chiude sull’1-0 ma in campo si vede solo il Napoli.
I primi 20’ del secondo tempo solo da antologia del manuale del calcio. Forse i più belli mai giocati in Europa dal Napoli. Solo loro valgono i 40 euro del biglietto.
Pressing continuo per non far ragionare gli avversari, ripartenze, tocchi di prima e ravvicinati: dagli spalti non si capisce mai dove andrà a finire il pallone. Ma solo il pubblico non lo sa: l’orchestra di Sarri conosce a memoria lo spertito.
51’ Mertens su punizione raddoppia! 2-0.
53’ Callejon con un tocco di fino scavalca Julio Cesar che è costretto ad atterrarlo in area di rigore. Dal dischetto Milik non fallisce. 3-0.
58’ Cross di Callejon per Milik che da un assist fortunoso (dopo un intervento goffo di Julio Cesar) a Mertens. Per il folletto belga c’è solo da spingere il pallone in rete. 4-0.
È apoteosi sugli spalti: se Sarri aveva detto che la partita lo “arrapava”, per gli spettatori presenti è “orgasmo sportivo” puro…
Tra i cori dello stadio, l’ingresso di Insigne e Giaccherini la partita va avanti fino alle due distrazioni finali di Jorginho e Ghoulam che regalano il 4-2 al Benfica con i gol di Guedes e del giovane Salvio esattamente al 69’ ed al 85’.
Finisce la partita con il pubblico che ricanta “un giorno all’improvviso” (lo aveva già fatto con intensità e passione durante i primo minuti di gioco) e ragala applausi ai protagonisti.
L’orchestra di Sarri dimostra di non aver paura del palcoscenico europeo ed abbatte l’avversario più temibile del girone con il gioco e con la velocità. Ottime le prove di Hamsik (sempre presente e preciso), Mertens (corsa, tecnica, impegno e gol) e Ghoulam (devastante sulla fascia); buonissimo il debutto di Maksimovic. Sicuro e deciso Koulibaly, Bene Callejon e Reina. Nessuno sotto la sufficienza. Voto 10 a Sarri artefice di questa splendida macchina. Per Albiol solo una elongazione del muscolo femorale: 2/3 settimane di stop.
Ora la classifica dice: Napoli 6; Besiktas 2; Dinamo Kiev e Benfica 1. Alla ripresa , il 28 ottobre, al San Paolo arriverà il Besiktas. In caso di vittoria per il napoli sarebbero già aperte le porte degli ottavi di finale.
Che splendida serata al San Paolo, che bel pubblico, che bel Napoli. Nessun coro di protesta, solo applausi e quell’urlo che fa davvero venire i brividi…