Un racconto senza filtri, nel senso più autentico del termine: Mariposa, l’intensa nuova opera letteraria di Luigi Mollo edita da Turisa, è una raccolta di storie e poesie in cui l’autore, con sguardo attento e sagace, a tratti nostalgico, sa arrivare all’animo dei lettori.
NAPOLI – Sotto lo sguardo enigmatico della statua del dio Nilo e della piccola sfinge che la accompagna nel monumento a Largo Corpo di Napoli a Spaccanapoli, nel cuore pulsante del centro storico e dei Decumani, si delineerà un sentiero di vissuto personale giovedì 5 aprile. Alle 17.30 infatti Luigi Mollo, autore di Mariposa, presenterà al Museum Shop & Bar di piazzetta Nilo il suo nuovo libro al grande pubblico, tra interventi, reading e partecipazione.
All’incontro prenderanno parte anche Maria Grazia Santucci, psicoterapeuta, Gianlivio Fasciano, avvocato e scrittore, nonché la giornalista Milena Borsacchi. Alcuni versi di Mariposa saranno letti dall’attrice Liliana Palermo, il cui titolo è un omaggio alla famosa nave cargo costruita nell’anno 1953 e trasformata poi in nave da crociera.
La poesia è lo spazio più intimo di ognuno di noi, aperta da sempre alla condivisone, nonché strumento per esprimere e trasmettere le emozioni ed evocare ricordi. Un ricordo antico, ma sempre vivo, è la chiave di lettura giusta per comprendere Mariposa: vengono descritti infatti, con garbo e delicatezza, sensazioni universali ed esperienze proprie dell’autore perché come egli stesso scrive «E’ il gioco eterno e ricorrente del nostro animo che si eleva per un attimo nello spasimo, che tende verso gli spazi del cielo e delle nuvole prima di ricadere sia con leggerezza oppure con grande fracasso al suolo».
Versi cristallini quelli del Mollo, che proiettano il lettore su una strada che parte da un antro oscuro e conduce al bagliore che inonda di luce colui che riesce ad approdare a un nuovo orizzonte. Un viaggio che è iniziazione e allo stesso tempo pacata accettazione dell’insolubilità di certi interrogativi. Questi tormentano l’uomo e finiscono per ancorarlo alla sua dimensione mortale, donando un valore unico all’esperienza umana.