Casalesi: già al 41bis, i tre boss (tra cui “Sandokan” e “Cicciariello”) sono accusati di aver ucciso Giuseppe Quadrano (cugino del killer di don Peppe Diana).
Svolta nelle indagini sull’omicidio di Giuseppe Quadrano, ucciso a 43 anni il 7 luglio 1996 a San Cipriano d’Aversa, davanti a un bar in via Acquaro. I carabinieri della compagnia di Casal di Principe hanno infatti eseguito stamattina una misura cautelare emessa dal gip di Napoli, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia partenopea, nei confronti di tre persone, tutte già detenute al 41bis, ritenute responsabili a vario titolo di omicidio, detenzione e porto abusivo di arma comune da sparo, aggravati dal metodo mafioso e commessi al fine di agevolare il clan dei Casalesi. L’indagine ha consentito di attribuire il ruolo di mandante dell’omicidio a Francesco Schiavone, detto Sandokan, e a Francesco Schiavone detto “Cicciariello”.
Quadrano era cugino dell’assassino di don Peppe Diana
Quadrano era cugino dell’omonimo collaboratore di giustizia (che due anni prima dei fatti aveva ucciso don Peppe Diana). Le motivazioni dell’omicidio sono state ricondotte alla volontà del clan dei Casalesi di impedire la proliferazione di nuovi collaboratori di giustizia. All’esecuzione dell’omicidio, secondo la ricostruzione degli investigatori (fatta attraverso il contributo di uno degli esecutori materiali del delitto Quadrano, Nicola Panaro, divenuto collaboratore di giustizia), presero parte, oltre a Sandokan e Cicciariello, anche Oreste Caterino (deceduto qualche anno fa) e Sebastiano Panaro. Quest’ultimo, alla guida di una Fiat Punto, avrebbe condotto il commando in via Acquaro, davanti al Bar Orientale, dove furono esplosi 12 colpi all’indirizzo della vittima.