Il sale non è tutto uguale: ce ne sono vari tipi e allora diventa importante personalizzare la sua scelta, ricordando di usarlo con cura nell’alimentazione.
Il sale è il condimento molto utilizzato in cucina e serve al nostro organismo ma è importante non abusarne. L’Oms consiglia al massimo 6 gr di sale al giorno, mentre la media che si consuma è di 12-15 gr, complice il sale nascosto negli alimenti.
Il sale, alimentazione
Sempre facendo attenzione alla quantità, perché meno se ne usa è meglio è per la nostra salute, è possibile scegliere tra vari tipi di sale che esistono in commercio, ognuno ha infatti un sapore, un aroma e un colore che ci aiutano ad arricchire le pietanze in modo diverso dal solito.
Il sale, ecco le quantità
Osservando i LARN (Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti raccomandati) ultimi pubblicati nel 2014 si può notare che la quantità di sodio raccomandata per un individuo adulta è pari a 1,5 gr. corrispondente a 3,75 gr. di sale, ben lontano dalla eccessiva quantità che abitualmente si consuma. Anche se assumessimo la quantità raccomandata sarebbe comunque insignificante ipotizzarne un beneficio salutistico. Infatti molti studiosi asseriscono che i sali minerali occorre cercarli e assumerli dai nutrienti come frutta e verdura fresca e cruda dove sono più presenti. Il consumo corretto di questo alimento può contribuire solo a contrastarla perché l’ipertensione nei paesi occidentali è una malattia in continua crescita.
Il sale, ecco tutte le tipologie
Sono molte le tipologie di sale da cucina e ciascuna è caratterizzata da un aspetto ed un sapore particolare che la rendono adatta in alcune preparazioni piuttosto che in altre.
- Sale di Cervia. E’ un sale puro, dolce perché è privo di retrogusto amaro e quindi molto usato nella produzione di salumi e formaggi. Contiene molti oligoelementi come il ferro, il potassio, lo iodio, lo zinco, il rame, il manganese ed il magnesio
- Sale iposodico. E’ un sale dal sapore amarognolo, indicato nei pazienti con ipertensione arteriosa in quanto presenta un basso apporto di cloruro di sodio, sostituito dai sali di potassio
- Sale rosa dell’Himalaya. Ritenuto da molti il sale più puro disponibile sulla terra, in quanto viene estratto direttamente dalle miniere naturali della montagna. E’ rosa per la sua ricchezza di ferro ed iodio e contiene poco cloruro di sodio
- Sale rosso delle Hawaii. Gli indigeni delle isole lo usano per condire i loro piatti tipici come carne grigliata e pesce arrostito ed è molto ricco di ferro, 5 volte di più del sale comune
- Sale grigio Bretone, sale celtico o sale integrale dell’Atlantico si fa riferimento ad un unico sale raccolto nelle saline delle acque territoriali di Francia e Gran Bretagna e deve il suo colore all’elevato contenuto di magnesio ed è povero di sodio.
- Sale alle erbe. Un mix di sale marino integrale ed erbe aromatiche che si può anche preparare in casa. La particolarità speziata insegna ad utilizzare meno sale a tavola
- Sale nero delle Hawai Proviene dall’ isola di Molokai, lavorato manualmente dagli artigiani ed è ricco di elementi minerali di lava vulcanica e carbone attivo. Ha proprietà disintossicanti, che vengono aggiunti al sale al momento dell’essiccazione. Ha grani grossi e di colore nero come pece ed ha un sapore leggermente amaro, secco e netto nei profumi, leggermente solforico e con note di affumicato.
- Sale affumicato. Di colore marrone, preparato aggiungendo il fumo ottenuto dalla combustione del legno, ideale per la carne di manzo.
- Il Gomasio. E’ un prodotto originario del Giappone, costituito da una miscela di sale marino integrale, alghe e semi di sesamo tostati e si conserva in frigorifero ed è preferibile aggiungerlo a crudo. È adatto per insaporire pesce, insalate, verdure e carne ed è di beneficio per la salute non solo per il basso apporto di cloruro di sodio, ma anche per le proprietà dei semi di sesamo ricchi di vitamine D e E, calcio, fosforo, ferro e zinco, ma anche di sesamina, antiossidanti utili nella salvaguardia del fegato.
- Sale bianco della Sicilia. E’ di colore bianco, con riflessi argentati e la sua produzione avviene in estate, raccolto a mano senza trattamenti di raffinazione. E’ricco di magnesio e possiede una vivace sapidità.
- Sale blu di Persia. Presenta una colorazione bluastra dovuta alla presenza di un minerale salino, la silvinite, di sapore estremamente salato, ma poco persistente in bocca, e lascia un gradevole retrogusto speziato. Questo sale ha il gusto particolare e deve essere macinato al momento dell’utilizzo. Ottimo sui piatti a base di tartufo, frutti di mare, carne bianca, pane, pizze e focacce.
- Sale nero indiano. Viene dalla roccia vulcanica ed è chiamato anche Kala Namak, usato anche come spezia e nella medicina ayurvedica. Naturalmente ricco di ferro e altri minerali, contiene molte proprietà soprattutto disintossicanti. Contiene tracce di carbone vegetale e quindi previene i gonfiori addominali. In cucina ha un aroma pungente sulfureo ma buono anche per minestre e insalate, ottimo per insaporire il tofu.