Diritti TV: accolto il ricorso di Sky contro Mediapro sul bando per il triennio 2018-2021 della Serie A.
Si arricchisce di un altro capitolo la “guerra” per i diritti tv del campionato di calcio di Serie A per il triennio 2018-2021. Il duello tra Mediapro e Sky ha infatti vissuto quest’oggi un’importante svolta, con l’emittente di Rupert Murdoch che può tornare a sperare. Il tribunale di Milano ha infatti confermato la sospensione del bando per i diritti tv della Serie A di Mediapro, accogliendo le istanze di Sky. Il giudice Claudio Marangoni ha stabilito che il bando va annullato perché non era correttamente formulato e in particolare ha riscontrato violazioni dei principi antitrust. Si configurerebbe, infatti, un eccessivo potere di Mediapro sui potenziali acquirenti (Sky e Mediaset), che verrebbero “costretti” a pagare di più per dei servizi televisivi.
Diritti tv, Sky annuncia: “Pronti ad un’offerta importante per garantire il futuro del sistema”
“La decisione del Tribunale di Milano ha confermato che era necessaria una verifica dell’ aderenza del bando di Mediapro alle leggi italiane, facendo chiarezza a beneficio di tutti i partecipanti e creando i presupposti per la definizione della procedura di assegnazione dei diritti 2018-21 della serie A“. Lo fa notare Sky, in una dichiarazione all’Ansa, chiarendo di essere “pronta come sempre a fare la sua parte con un’importante offerta che possa dare certezza a tutti gli appassionati e allo stesso tempo garantire il futuro dei club e di tutto il sistema calcio“.
Diritti tv, ora cosa succederà? Possibili tre scenari
A questo punto, Mediapro deve rifare il bando e, soprattutto, presentare entro il 22 maggio la fideiussione di 1,2 miliardi di euro. Se non dovesse farlo, si aprirebbero due scenari. Da un lato, la Lega di Serie A, rispettando i parametri della legge Melandri, si riprenderebbe i diritti e con un partner potrebbe seguire la strada del canale privato: se sarà così, Sky è pronta a fare causa. A quel punto ci sarebbe il rischio di rimanere senza calcio in tv, con le vie legali che andrebbero ben oltre il 19 agosto, data in cui partirà il prossimo campionato di Serie A. Sarebbe un colpo durissimo non solo per la Lega Calcio ma anche per le stesse tv, con i tifosi ancora più penalizzati da una situazione che avrebbe del clamoroso. Una seconda via potrebbe essere quella di un nuovo bando e di una nuova asta: anche in questo caso i tempi sarebbero lunghi. Tuttavia, c’è una possibile terza e decisiva via: nell’assemblea del 22 maggio il commissario Giovanni Malagò potrebbe portare le offerte di Sky (750/800 milioni) e Perform (140 mln), ma i presidenti dovrebbero accontentarsi di una cifra inferiore rispetto al miliardo e 50 milioni di Mediapro.