Tina Pica: l’indimenticabile attrice napoletana sarà ricordata a 50 anni dalla morte con una mostra e un documentario.
All’interno del folto calendario del Napoli Teatro Festival Italia 2018, c’è spazio anche per l’omaggio a una delle più grandi attrici napoletane di sempre, di cui quest’anno ricorre il 50mo dalla morte: Tina Pica. Alle ore 18 di oggi, verrà inaugurata una mostra a lei dedicata, “Tina Pica 1884-1968”, curata da Giulio Baffi e realizzata dallo scenografo Luigi Ferrigno. L’esposizione è stata allestita nello spazio Quartieri Airots (l’antica Chiesa della Congregazione dei 63 Sacerdoti) in via Carlo De Cesare (nel cuore dei Quartieri Spagnoli). La mostra (organizzata da Vesuvioteatro.org, con il coordinamento di Angioletta Delli Paoli, le ricerche di Velia Basso e la collaborazione all’allestimento di Sara Palmieri e Laura Simonet), sarà aperta gratuitamente fino a domenica 8 luglio (ore 17 – 20, lunedì e martedì chiuso).
“Tina Pica – sottolinea a “Repubblica” il curatore Giulio Baffi – ha lasciato il segno della sua forte personalità nella memoria di generazioni di spettatori e di attori. Riapriamo per l’occasione l’antica “Chiesa dei 63 sacerdoti”, da tempo in disuso ma che diverrà a breve uno spazio teatrale e culturale. Nella Smorfia napoletana alla chiesa è attribuito il numero 84, Tina Pica è nata nel 1884 ed è morta a 84 anni… così ho voluto costruire questo percorso attraverso 84 testimonianze, tra fotografie “di famiglia”, immagini dai set cinematografici, ritratti, locandine, articoli, copioni, oggetti appartenuti alla grande, popolare ed amata donna-personaggio. Materiali messi a disposizione dai nipoti Franco e Francesco Pica, da Gioconda Marinelli, dall’Archivio del Teatro Diana, dalla Libreria del cinema e del teatro di Napoli e da tanti altri collezionisti cui va il mio ringraziamento”.
Ma non è tutto: per Tina (che nella sua lunga carriera ha recitato con Totò, Eduardo, Peppino De Filippo e Vittorio De Sica) è stato anche realizzato un documentario, curato da Lucilla Parlato e Federico Hermann e prodotto da Identità Insorgenti, che sarà proiettato sempre nella giornata di oggi. Il titolo del docufilm è emblematico: Fratello ricordati di Tina Pica.
Esso si rifà ad una delle più celebri scene della piccola, grande Tina: quella di Pane, amore e…, nella quale, al comandante Antonio Carotenuto (Vittorio De Sica) che, deluso dall’aver perso l’amore della pescivendola Sofia Loren, esclama la massima dei frati trappisti “Fratello, ricordati che devi morire”, la simpatica governante Caramella risponde con la sua inconfondibile voce: Fratello, vatti a coricare! Quella scena rende perfettamente l’idea della grande alchimia tra i due, già espressa in Pane, amore e fantasia e Pane, amore e gelosia, fino a quando De Sica, passato alla regia con Ieri, oggi e domani, volle Tina Pica per il ruolo della nonna preoccupata per il suo nipote seminarista, “invaghitosi” della prostituta Mara (Sofia Loren). Quello fu l’ultimo film di Tina Pica, passata alla storia come una delle più grandi artiste napoletane di sempre.