Stanislao De Matteis, giudice della Commissione Tributaria Provinciale e presidente ff della sezione fallimentare del Tribunale di Napoli, è intervenuto al forum nazionale promosso dall’Odcec.
ISCHIA – “La giustizia tributaria non va demolita ma semplicemente adeguata ai nuovi standard imposti dalla Costituzione. La nostra giustizia tributaria funziona perché il tasso di smaltimento dei riscorsi è tra i più alti esistenti in Italia, la durata del processo non supera l’anno, siamo al di sotto della media europea. C’è anche un adeguato tasso di specializzazione dei giudici tributari”. Lo ha detto Stanislao De Matteis, giudice della Commissione Tributaria Provinciale e presidente ff della sezione fallimentare del Tribunale di Napoli, intervenendo al forum nazionale promosso dall’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Napoli, presieduto da Vincenzo Moretta.
“Una giustizia altamente specializzata per quanto svolta in regime part time. Si potrebbe pensare – ha aggiunto De Matteis – a una riforma che preveda un doppio regime con delle norme transitorie: giudici professionali per il futuro mantenendo gli attuali altamente specializzati fino alla maturazione dell’età pensionabile”.
“Anche la giustizia tributaria ha bisogno di una revisione, purtroppo dobbiamo constatare che in base al contenzioso tributario la Campania è il fanalino di coda in Italia. I commercialisti – ha sottolineato Moretta – sono disponibili a contribuire alla revisione del sistema come è già accaduto con il processo telematico. Solo attraverso il confronto è possibile individuare le soluzioni più efficaci. Il nostro auspicio è che il nuovo governo possa ascoltare la voce di chi opera quotidianamente nel settore”.
Secondo il segretario nazionale dei commercialisti italiani, Achille Coppola “le criticità della giustizia tributaria derivano dalla complessità del fisco italiano. Il sistema giustizia tributaria funziona ma è da migliorare. I dati che vengono forniti sono incoraggianti siamo ad uno smaltimento annuale dell’arretrato pari al 10 per cento, di questo passo in cinque anni sarà azzerato completamente. Riforme radicali come quella di Ermini ci hanno convinto poco, crediamo in un giudice a tempo pieno e professionale”.
“Dalle prime indicazioni governative – ha evidenziato Michele Oricchio, presidente della Commissione Tributaria Regionale della Campania – appare chiara la volontà di aumentare la professionalizzazione dei giudici tributari con risvolti positivi per il contenzioso e soprattutto per la qualità delle decisioni, con indubbi benefici a favore dei contribuenti e dell’Amministrazione pubblica”.
“I giudici tributari della Campania ipotizzano che uno dei passaggi fondamentali – ha osservato Alfredo Montagna, componente del Consiglio di Presidenza della Giustizia Tributaria – sia la costituzione di un massimario regionale della giurisprudenza tributaria. Stiamo istituendo i gruppi di lavoro provinciali, per ciascuna commissione tributaria provinciale, composta da rappresentanti dei commercialisti, degli avvocati tributaristi e dell’ Agenzia dell’Entrate che sceglieranno le sentenze più significative di quella realtà per portarle a livello della Commissione Tributaria Regionale che ho l’onore di presiedere per una massimazione completa di tutta la giurisprudenza campana”.
Immacolata Vasaturo, consigliere delegato dei commercialisti napoletani e componente del gruppo di lavoro del Consiglio nazionale, ha rimarcato “la necessità di una totale riforma della giustizia tributaria, dopo l’introduzione del processo tributario telematico. Commercialisti e giudici devono prendere dimestichezza con le nuove modalità e problematiche. Nel corso del seminario abbiamo analizzato in particolare anche l’utilizzo della piattaforma Sigit”.
“I commercialisti hanno siglato una convenzione con il Consiglio di Presidenza della Giustizia Tributaria e il ministero dell’Economia – ha reso noto Gilberto Gelosa, consigliere delegato area fiscalità del Cndcec – per la realizzazione di un massimario tributario nazionale. Attualmente è un documento che oggi non esiste nella dottrina e che vedrà la luce nel 2019”.
All’incontro sono intervenuti anche Giacomo Pascale (sindaco di lacco Ameno), Mario Cavallaro, (presidente del Consiglio di Presidenza della Giustizia tributaria), Francesco Salzano (presidente della CTP Napoli), Paola Rossi (componente del gruppo di lavoro ‘Giustizia tributaria’ del Cndcec), Massimo Scuffi, (consigliere del Cpgt), Lucia Picone, consigliere del Cpgt). I lavori sono stati moderati da Lorella Fregnani (consigliere Cpgt), Lucio Di Nosse (consigliere Cpgt), Nicola Graziano (giudice Ctp Napoli), Pasquale Saggese (componente del gruppo di lavoro ‘Giustizia tributaria’ del Cndcec), Angelo Parente (componente del gruppo di lavoro ‘Giustizia tributaria’ Cndcec), Aurelio Parente (cultore in materia di Processo tributario telematico presso LUISS G.C. di Roma).