Il progetto di restyling del Lungomare partenopeo prevede tra l’altro il marciapiede più largo di quello attuale e la pietra lavica.
Su proposta degli assessori Carmine Piscopo (Urbanistica) e Mario Calabrese (Infrastrutture), la Giunta del Comune di Napoli ha approvato il progetto definitivo per la riqualificazione del Lungomare: i lavori costeranno 12 milioni e saranno finanziati dai fondi PON Metro (che per Napoli ha stanziato 20 milioni in totale). Il restyling interesserà il tratto compreso tra piazza Vittoria e Molosiglio, per cui nel corso di questa settimana verrà anche pubblicato il bando per la progettazione esecutiva. La fase successiva aprirà le porte al bando per i lavori e successivamente ai cantieri. Come riporta “Il Mattino”, verrà allargato il marciapiede dal lato degli edifici, la pista ciclabile troverà più spazio, l’asfalto scomparirà per fare spazio alla pietra lavica (sia sulla sede stradale che sui marciapiedi). Sono inoltre previsti nuova illuminazione e arredo urbano adeguato, con quest’ultimo aspetto da individuare insieme alla Soprintendenza, per consentire omogeneità dell’intervento complessivo, in vista dei piani d’ambito per le occupazioni di suolo. “Nella progettazione esecutiva –spiegano gli assessori Piscopo e Calabrese– sarà data grande importanza alle modalità di cantierizzazione dei lavori, seguendo anche le indicazioni e le osservazioni avanzate dalle associazioni di categoria e dai principali portatori di interesse dell’area (albergatori, ristoratori, commercianti), al fine di ridurre il più possibile i disagi per i cittadini e i turisti”.
Lavori sul Lungomare: parere contrario di I Municipalità e WWF Napoli
Forti polemiche per quest’intervento, cui la I Municipalità sembra contraria: “Mentre la città sembra essere stata appena violentata da una guerra; mentre le macchine precipitano dalle strade collinari anche perché le ringhiere non sono a norma; mentre si pagano milioni di euro ogni anno per danni causati a cose e persone dalle strade gruviera; mentre la flotta dei bus è ridotta alla metà del previsto, si decide di spendere questi soldi per il lungomare liberato”, attacca l’assessore Manfredi Nappi, che nello scorso marzo aveva proposto una delibera, poi approvata dal Consiglio municipale, con la quale si richiede all’Agenzia per la coesione territoriale “la rideterminazione e rimodulazione dei fondi Poc”. Contrario anche il Wwf Napoli, con la presidente Ornella Capezzuto che attacca “le politiche di mobilità sostenibile di questa amministrazione comunale che giudichiamo– scrive Capezzuto in una lettera- inconsistenti. Molto discutibile, infatti, la scelta di utilizzare i fondi del Pon Metro per i semafori intelligenti invece che per le piste ciclabili così come fatto da tutte le altre aree metropolitane in Italia; scelta senz’altro poco lungimirante, quella dei semafori intelligenti, in un città nella quale andrebbero, prima di tutto, ridotti i flussi veicolari che spesso sono più “fluidi” in presenza di semafori con “giallo lampeggiante”. Chiederemo ufficialmente all’Agenzia della Coesione, titolare dei fondi Pon Metro, di ritirare quelli destinati a Napoli per i semafori intelligenti e di indirizzarli a progetti realmente a favore della mobilità sostenibile”.