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Maggio della Musica 2018. Michele Campanella chiude con Beethoven

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Carlo Farina
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Carlo Farina - cura la pagina della cultura, arte con particolare attenzione agli eventi del Teatro San Carlo, laureato in Beni culturali, giornalista.

Michele Campanella chiude l’integrale delle sonate di Beethoven inserite nella fortunata rassegna del “Maggio della Musica” 2018.

La rassegna “Maggio della Musica” è giunta all’ultimo atto di questo splendido percorso musicale dove una prestigiosa schiera di artisti ha risposto massiccia agli inviti del M° Campanella che ha chiamato a raccolta alcuni dei migliori pianisti italiani, cimentandosi nell’esecuzione delle 32 sonate di Beethoven che possiamo definire la “Bibbia ” della musica.

Michele Campanella, direttore artistico della rassegna, eseguirà tre pagine miliari della storia della musica: le op. 109, 110 e 111 del compositore tedesco, concludendo nel migliore dei modi un ciclo che ha senza dubbio animato ancora una volta la vita artistica e quindi musicale della città di Napoli.

Le ultime tre Sonate di Beethoven che rientrano nel cosiddetto “terzo stile” del compositore tedesco, furono scritte insieme con una numerazione progressiva (No. 30, 31 e 32) a partire dal 1819, e presentano  concezioni musicali del tutto nuove e mai fino ad allora presenti in una composizione scritta per pianoforte visti i caratteri innovativi propri dell’ultimo periodo del compositore che resterà legato a questo stile fino alla sua morte, avvenuta nel 1827.

Abbiamo quindi nuove forme e nuove sonorità, e un linguaggio che assimila elementi dalla tradizione barocca e di Haydn, che si sviluppano proprio in tali opere. Tra queste possiamo ricordare le celebri variazioni della op. 109, che si ritroveranno soltanto con Chopin e Liszt. La struttura dell’op. 110, ultimata il 25 dicembre 1821, è suddivisa in tre movimenti, dove nell’ultimo di essi è presente una “fuga” preceduta da una breve introduzione.

L’op. 111, al cui ascolto i contemporanei di Beethoven rimasero molto sopresi vista l’innovativa costruzione armonica di molti passaggi contenuti in essa che sembrano anticipare alcuni lavori del Novecento, ed in questo Beethoven è stato un geniale innovatore, anticipando i tempi con forme musicali davvero sorprendenti. Per questo motivo l’ultima sonata rappresenta semplicemente l’apoteosi e la fine del classicismo e proietta il pianismo ottocentesco verso una evoluzione di stili e di immagini sempre più innovativi e sofisticati.

Voglio inoltre ricordare che l’appuntamento di domani chiude solo la sezione estiva della stagione 2018 del Maggio della Musica, che riprenderà infatti in autunno con il contest per giovani talenti “Il Maggio del pianoforte” al museo del tessile Elena Albobrandini, presso la fondazione Fondazione Mondragone, nella piazzetta omonima.

Giovedì 28 giugno alle ore 20,00

Veranda neoclassica di Villa Pignatelli – via Riviera di Chiaia, 200 (Napoli)

  • Festival beethoveniano
  • Michele Campanella, pianoforte
  • Ludwig van Beethoven
  • Sonata n. 30 in mi maggiore, op. 109
  • Sonata n. 31 in la bemolle maggiore, op. 110
  • Sonata n. 32 in do minore, op. 111

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