Il ministro del Lavoro e il presidente del Consiglio presentano il Decreto Dignità in conferenza stampa.
Il decreto Dignità “dà un colpo mortale al precariato, licenziando il Jobs act”, restituisce “diritti” e combatte la “precarietà, la burocrazia, l’azzardo e la delocalizzazione”. Luigi Di Maio lo scandisce in conferenza stampa a Palazzo Chigi illustrando il decreto Dignità.
La precarietà, sottolinea il ministro del Lavoro, “è una piaga che sta danneggiando le famiglie e la nascita di nuove. Contrastarla è un modo per permettere la crescita demografica, combatterla vuol dire consentire ai giovani di farsi una famiglia, vuol dire meno stress e depressione, in un Paese dove abbiamo tra i più alti usi di antidepressivi” e la “precarietà incide tantissimo”.
Di Maio entra nel merito del provvedimento. “Vita breve per i contratti a termine: si passa dalla durata di 36 mesi a 12 mesi senza causale” spiega il vicepremier. Le nuove norme illustrate dal ministro prevedono inoltre che in caso di licenziamento ingiusto il lavoratore può chiedere un indennizzo fino a 36 mensilità. Tra le misure fiscali ci sono la tregua sullo spesometro, ultimo adempimento a febbraio e poi scompare; disattivazione del redditometro e abolizione dello split payment per le partite Iva.
Il governo giallo verde è stato “prima accusato di essere di destra, poi di sinistra” ma “qui non si tratta di essere di sinistra o di destra, ma di dare voce alle persone ignorate finora, e noi continueremo a farlo sempre più uniti e compatti, come in questo primo mese” rimarca Di Maio rivendicando come sia “cambiato l’atteggiamento nei confronti del nostro Paese”. Il vicepremier parla anche del tavolo di ItaliaonLine che “sembrava compromesso. Si paventava la possibilità di un licenziamento collettivo di 400 persone, un’azione che giustamente aveva allertato i cittadini torinesi e non solo. Ieri è stato raggiunto un accordo che restituisce la dignità sia ai lavoratori, sia all’azienda”.
Conte: vogliamo sana alleanza con mondo lavoro e imprenditoriale
Il premier Giuseppe Conte apre la conferenza stampa a Palazzo Chigi dicendosi “lieto, da presidente e responsabile di questo governo, che il primo decreto che caratterizza il nostro indirizzo politico sia intitolato al recupero della dignità”. Il provvedimento varato, evidenzia, “contrasta la dimensione precaria del lavoro”, perché la precarietà dei lavoratori “non può protrarsi nel tempo”. “Adotteremo misure per incentivare le attività imprenditoriali. Vogliamo una sana alleanza con il mondo del lavoro e imprenditoriale” assicura poi il presidente del Consiglio.
In merito alla bocciatura del decreto Dignità da parte di Confindustria, Conte spiega che “questo governo non è in contrasto col mondo imprenditoriale, anzi adotteremo anche misure per favorire la crescita economica, vogliamo una sana alleanza col mondo del lavoro e imprenditoriale ma vogliamo contrastare le iniziative ingiustificate” come chi se ne va dopo aver beneficiato degli aiuti pubblici. Rispondendo quindi a una domanda sui conti pubblici e sulle affermazioni del ministro Tria, il premier rimarca che “non è il ministro dell’Economia che ha premura di tenere i conti in ordine, tutti i ministri hanno premura di tenere i conti in ordine”.
Conte fa il punto, più in generale, sui provvedimenti varati in Cdm e parla anche della questione migratoria. “Il tema immigrazione è sotto la nostra costante attenzione”, sottolinea. Il decreto approvato nella riunione di governo ieri sera prevede il trasferimento di “dieci motovedette e due unità navali destinate a rafforzare il pattugliamento” delle coste libiche.