Nuovo confronto oggi, nella commissione presieduta da Vincenzo Moretto, sulle Universiadi del 2019, con la partecipazione del presidente dell’Autorità anticorruzione Raffaele Cantone.
In diversi interventi e in risposta a questioni sollevate dai consiglieri, e precisando che l’Autorità anticorruzione interviene a valle delle scelte politiche, nella fase degli appalti, il dottor Cantone ha innanzitutto spiegato che il sistema dei controlli per le Universiadi ripropone quello che fu messo in campo per l’Expo di Milano.
“I bandi vengono sottoposti in bozza dai soggetti – non solo il commissario governativo, ma anche le strutture che lo supportano, compresi Comuni e Regione – all’Autorità che, in 3/5 giorni, formula i propri rilievi; ulteriori 3/4 giorni occorrono per le risposte: non si tratta di un allungamento dei tempi, ma di un sistema che garantisce che gli appalti si svolgano, poi, senza intoppi e ricorsi. Soltanto al momento dell’esame dei bandi”, ha precisato il dottor Cantone in risposta ad una domanda del consigliere Lebro, l’Autorità farà una valutazione sulla legittimità dei presupposti di gara, e tra questi anche degli indispensabili pareri della Soprintendenza nel caso di utilizzo di beni monumentali.
Il dottor Cantone ha anche fatto riferimento alla cabina di regia svoltasi a Roma lo scorso 3 luglio; è stato preso atto che dal punto di vista degli impianti sportivi il ritardo iniziale è stato del tutto e ben recuperato, ha spiegato Cantone, ed ha anche consegnato alla commissione una tabella che riporta le procedure esaminate finora dalla struttura di controllo.
Alle preoccupazioni, espresse nel corso della riunione dal consigliere Palmieri – sulla possibilità che subentrino, nell’esecuzione dei lavori, subappalti con il conseguente rischio per la sicurezza dei cantieri – e dal consigliere Santoro – sul pericolo che sull’onda dell’urgenza si possa dar vita a procedure che di fatto comprimono la libera partecipazione delle imprese – il dottor Cantone ha precisato che: “tutti i bandi, ad eccezione del primo, quello attivato dall’ARU per 22 milioni relativo alla nave da crociera, precedente al commissariamento, sono “sotto soglia comunitaria”, quindi di importo relativamente basso, il che costituisce una garanzia sufficiente sia per evitare i subappalti che per salvaguardare la partecipazione anche di imprese locali”.
Resta il tema dell’ospitalità degli atleti, per la quale si profila una soluzione mista con la conferma dell’utilizzo della nave da crociera – procedura già attivata dall’Agenzia Regionale prima del commissariamento – e con l’aggiunta di una seconda nave e di un villaggio a terra di minori dimensioni, in modo anche da ridurre il carico ambientale, e di carattere assolutamente provvisorio.
Come avvenuto per Expo, è indispensabile che si attivi la più completa sinergia istituzionale, a tutti i livelli, superando i dissidi: come dimostrato nell’incontro della cabina di regia a Roma, nel quale anche il Governo è stato rappresentato ai massimi livelli ed ha garantito la massima disponibilità, è indispensabile attivare la più ampia collaborazione istituzionale per raggiungere l’obiettivo comune, che è quello di tenere a Napoli le Universiadi 2019.
La ferma certezza che nei prossimi incontri si possa superare ogni distonia nei rapporti istituzionali è stata espressa anche dal direttore generale Auricchio che ha ribadito la disponibilità a rimodulare i progetti in campo pur di raggiungere l’obiettivo comune che è quello di fare le Universiadi.
Il direttore generale ha tuttavia voluto ripercorrere le tappe che, dalla prima convenzione fatta dalla Regione con la Federazione Internazionale Sport Universitari (nel settembre 2015) fino alla nomina del commissario governativo (dicembre 2017) hanno visto trascurato il tema dell’accoglienza degli atleti, con l’eccezione dell’individuazione della nave da crociera fatta dall’Agenzia Regionale, ma senza un progetto di accoglienza nel porto, tanto che lo stesso commissario Latella ha chiesto all’Ente Mostra, già coinvolto nel progetto perché vicina a molti degli impianti sportivi che si utilizzeranno, sede essa stessa di impianti sportivi e del media center delle Universiadi, di redigere un progetto di massima per l’accoglienza degli atleti.
Al consigliere Santoro che chiedeva spiegazioni sull’esclusione dell’ex sede del collegio Ciano, il direttore generale ha spiegato che una valutazione dei lavori da effettuare ha portato ad evidenziare un importo molto alto (80 milioni) e tempi di realizzazione incompatibili con lo svolgimento delle Universiadi.
E’ inesistente e infondata, ha concluso il direttore generale Auricchio, la “narrazione” di una contesa tra Regione e Comune su progetti contrapposti: sarà il commissario governativo, così come richiesto dal Governo, a presentare nella cabina di regia del prossimo 13 luglio l’ipotesi definitiva per l’accoglienza con la previsione di una soluzione di mediazione.
Sul punto degli spazi per le attività sportive territoriali è intervenuto l’assessore allo Sport Ciro Borriello assicurando che sono già da tempo attivi tavoli di discussione con le Federazioni sportive per trovare soluzioni alternative agli impianti che, grazie alle Universiadi, sono in corso di riqualificazione; l’auspicio è che sia in città che in provincia si possano trovare sedi capaci di soddisfare le esigenze per la maggior parte delle discipline.