Comune di Procida: i 4 sono stati sospesi per “truffa aggravata ai danni dello Stato”. 12 le persone indagate.
Dall’isola di Procida arriva l’ennesimo caso di furbetti del cartellino. Quattro dipendenti del Comune hanno infatti ricevuto altrettante misure cautelari di sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio, per la durata di un anno, in esecuzione di un’ordinanza emessa dal Gip Tommaso Perrella della 39ma sezione Gip del Tribunale di Napoli. I reati ipotizzati sono truffa aggravata ai danni dello Stato, abuso d’ufficio e false certificazioni e attestazioni. Altri otto dipendenti comunali risultano indagati, tra i quali ci sono due dirigenti. Dalle indagini dei militari di Procida e del nucleo operativo di Ischia sarebbero emersi diversi episodi di assenteismo mediante attività tecniche (badge timbrato da altro dipendente), che consentivano allontanamenti arbitrari dal lavoro con conseguente falsa certificazione resa dai responsabili dei vari uffici. I Carabinieri hanno documentato il tutto grazie a numerose telecamere mimetizzate nel palazzo comunale e con appostamenti e pedinamenti.
Comune di Procida, gip sui “furbetti del cartellino”: “Illecita ordinarietà”
Gravi le parole del gip Tommaso Perrella: “Il fenomeno monitorato ha assunto i contorni dell’illecita ordinarietà, al punto da assurgere a stile di vita osservato indiscriminatamente da buona parte degli indagati in spregio ai doveri di fedeltà, imparzialità e buon andamento della res pubblica che dovrebbero invece orientarne le condotte”.
Tra i “furbetti”, c’è un vigile urbano, che timbrava il cartellino e poi tornava a casa, per poi ritornare in Comune solo al termine delle “ore di servizio” per timbrare il cartellino d’uscita. Oppure un’altra dipendente comunale, che invece di trascorrere le ore di servizio in ufficio andava a fare la spesa, acquistare dei fiori o andare al cimitero per una visita a un defunto. C’era anche chi se ne andava in giro per l’isola o addirittura in un centro estetico.