Il 26enne Nicola Picone, ucciso ad Aversa, aveva precedenti per reati di camorra ed era stato arrestato per aver chiesto il ‘pizzo’ ai commercianti per conto di Carmine Schiavone, figlio del capoclan ‘Sandokan’.
Si chiamava Nicola Picone, 26 anni di Casaluce (Caserta), con precedenti per reati di camorra, la persona uccisa nella notte ad Aversa (Caserta) con almeno sei colpi di pistola. Il cadavere è stato rinvenuto questa mattina in una Fiat Panda parcheggiata all’interno di un’area di servizio. Un omicidio dietro il quale, ritengono gli inquirenti della Dda di Napoli e i carabinieri del Reparto Territoriale di Aversa, sembra esserci l’ombra della camorra casalese.
Picone era stato arrestato per aver chiesto il pizzo ai commercianti per conto della cosca guidata da Carmine Schiavone, terzogenito del capoclan Francesco “Sandokan” Schiavone; un clan indebolito da arresti e pentimenti, come quello recente di Nicola Schiavone, primogenito di Sandokan. Non si escludono comunque altre piste, sebbene quella camorristica sia tenuta maggiormente in considerazione.
Al vaglio le immagini delle telecamere
Determinanti potrebbero essere le immagini delle telecamere del distributore, che i carabinieri stanno visionando. Sul corpo di Picone è in corso l’autopsia a Napoli. Da un primo esame esterno del cadavere è emerso che il 26enne è stato raggiunto al braccio e al torace da proiettili sparati dall’esterno dell’auto; al distributore, Picone potrebbe esserci arrivato da solo, probabilmente per un appuntamento.