Maxim Vengerov e Cecilia Laca protagonisti del prossimo concerto al Teatro di San Carlo, in programma giovedì 25, ore 18.00, con musiche di Mozart.
Dopo le due splendide serate della scorsa settimana, che con il Requiem di Verdi diretto dal bravo Juraj Valchuha, hanno inaugurato con grande successo la nuova Stagione Sinfonica 2018 / 2019 del Teatro San Carlo, si riparte subito giovedì prossimo con due solisti d’eccezione.
Nella doppia veste di direttore e violinista, salirà sul podio del Massimo napoletano Maxim Vengerov, un gradito ritorno dopo due anni di assenza, infatti nel 2016 furono due gli appuntamenti al Massimo napoletano, tra cui l’inaugurazione della Stagione di Concerti.
Universalmente riconosciuto come uno dei più importanti talenti musicali, e spesso identificato come uno dei più grandi violinisti viventi, vincitore di Grammy Awards, Maxim Vengerov si esibisce in concerti che registrano regolarmente il “tutto esaurito” al fianco di Orchestra e dei Direttori di maggior fama, e spesso ricoprendo oltre al ruolo di solista, quello di Direttore d’Orchestra.
Di particolare rilevanza, inoltre, sarà anche il ruolo di Cecilia Laca, già Primo Violino del Teatro di San Carlo, nel 2018 le è stato conferito il prestigioso Premio Quadrivio 2018 per l’altissimo valore artistico.
Cecilia Laca condividerà la scena, per eseguire un programma il cui protagonista assoluto è Wolfgang Amadeus Mozart. Un programma quindi tutto all’insegna del compositore salisburghese del quale verranno eseguiti tre suoi lavori, che segnano la maturazione artistica nell’incedere del tempo.
La serata sarà aperta dal Concertone in do maggiore per due violini e orchestra KV190: a render ragione dell’inconsueto titolo è l’impianto formale, conforme al concerto grosso di stile barocco e al tempo stesso un rimando ad influenze di tradizione italiana.
Seguirà il Concerto per violino n. 5 in la maggiore K219, (1775) tra le composizioni più intense per potenza emotiva, più innovative per originalità della forma. Curioso l’ultimo movimento in cui c’è un breve periodo “alla turca”, forse influenzato da qualche danza dei Balcani. Qui scompaiono, quasi del tutto, influssi barocchi o italiani, in uno stile decisamente più personale.
In chiusura la Sinfonia n. 41 in do maggiore K551, l’ultimo lavoro sinfonico di Mozart conosciuto con il soprannome di “Jupiter“. Una definizione che venne coniata nell’Ottocento per sottolinearne l’aspetto imponente della stessa, è senza dubbio una delle più note e vivaci sinfonie di Mozart, composta insieme alle altre due precedenti nell’estate del 1788, dopo la prima esecuzione del Don Giovanni. Si distingue dalle grandi sinfonie mozartiane soprattutto per il tono di grandiosa e solenne festività che ritroviamo nel primo movimento, nell’esposizione del primo tema. Non a caso l’impiego di trombe e timpani era stato sempre riservato alle “grandi occasioni”, e invece Mozart ne sottolinea la presenza sin dalle prima note d’apertura. Una vero capolavoro di musica sinfonica con un finale contrappuntistico, infatti Mozart inserisce una vera e propria “fuga” nel quarto movimento (Finale. Allegro molto), dopo aver studiato a fondo la musica di Bach, un vero maestro del contrappunto e della fuga, una forma musicale allora pressoché sconosciuta.
Giovedì 25 ottobre 2018 ore 18.00
MAXIM VENGEROV / CECILIA LACA
Direttore | Maxim Vengerov
Violino | Cecilia Laca
Wolfgang Amadeus Mozart
Concertone in do maggiore
per due violini e orchestra, K 190
Concerto n. 5 in la maggiore
per violino “Türkish”, K 219
Sinfonia n. 41 in do maggiore, K 551
Orchestra del Teatro di San Carlo