Rosita Galdiero: “Le minacce non ci spaventano. Continueremo il nostro lavoro e le nostre battaglie per la legalità”.
Una lettera minatoria è stata spedita a Rosita Galdiero, segretaria generale della CGIL di Benevento, depositata da ignoti nella cassetta postale della sua abitazione.
“Il gruppo dirigente del sindacato sannita, campano, nazionale, è sempre vicino a Rosita e ribadisce la volontà dell’intera Organizzazione di non arretrare davanti a questi vili episodi. Riconfermiamo la nostra convinzione – si legge in una nota CGIL – che l’emancipazione dei lavoratori e lo sviluppo della nostra terra passano anche attraverso la sconfitta della criminalità organizzata, recidendo il filo che la lega a non poche attività economiche, commerciali, lavorative, che, appunto, vanno bonificate.
Per il successo della legalità – conclude la Cgil – è necessario un isolamento totale di questa delinquenza e di parole nette ed esplicite di condanna senza tentennamenti da parte di tutti i soggetti politici, istituzionali e dei cosiddetti corpi intermedi, che accompagnino l’azione degli organi di sicurezza e di controllo del territorio, ai quali va la nostra fiducia per il loro operato, che ci auguriamo possa essere ancora più rigoroso rispetto alla recrudescenza di questi atti criminali e coerente con il livello da questi raggiunti”.
Grandi manifestazioni di solidarietà della segretaria nazionale della CGIL, Susanna Camusso, delle forze politiche e dei lavoratori sono giunte a Galdiero, che ha già subito altri atti intimidatori ma ha così replicato alle minacce: “Evidentemente ci avevamo visto giusto -ha dichiarato a “Ottochannel”- In questi anni abbiamo denunciato spesso in materia di appalti e legalità. Come Cgil ci sentiamo confortati dal sostegno del livello regionale e nazionale e dai tanti attestati di solidarietà che sono arrivati.
Non ci spaventano: continueremo il nostro lavoro e le nostre battaglie per la legalità, solo così si può costruire un sviluppo per il nostro territorio sano e duraturo. Andiamo avanti consapevoli di essere nel giusto e che stiamo facendo una battaglia prima di tutto di civiltà, poiché ci occupiamo dei diritti dei più deboli”.
Foto: “Ottopagine”