Inaugurata al Mann la grande mostra di sculture e disegni di Antonio Canova, uno dei più grandi artisti dell’arte neoclassica, grazie ad un prezioso gemellaggio con l’Ermitage di San Pietroburgo, che sarà possibile visitare fino al 30 giugno, 2019.
Ieri, 28 marzo 2019, alle ore 17.00, in una gremita sala del Mann, (il Museo Nazionale di Napoli), il direttore Paolo Giulierini ha aperto ufficialmente le porte alla mostra “Canova e l’Antico“, senza dubbio una delle più importanti mostre allestiste al Mann in questi ultimi anni.
La decisione di ospitare proprio in questo museo tale immenso patrimonio neoclassico, trova riscontro in uno dei luoghi considerati da sempre come il “tempio” europeo dell’arte greco-romana.
Con estrema soddisfazione e un certa visibile emozione, il direttore ha voluto sottolineare l’enorme lavoro svolto dietro tale prestigioso traguardo, durato ben quattro anni di enormi difficoltà, sotto tutti i punti di vista.
Non è stato affatto facile, infatti, trasferire temporaneamente al Mann, sculture, disegni e tempere del notissimo artista veneto, uno dei più grandi scultori della storia dell’arte, vissuto a cavallo tra il XVIII e XIX secolo.
Ben 110 i capolavori del Canova sistemati nelle ampie ed eleganti sale del Mann, dove su tutte spiccano senza dubbio le perfette e levigate forme delle “Tre grazie”, una delle sculture più celebri al mondo, che ancora affascina per la perfezione scultorea delle stesse e per quella forte componente tecnica, che solo l’artista veneto aveva raggiunto così pienamente.
A questa si aggiungono altre due celebri sculture come l’ “Ebe” e “Amore e Psiche”, tutte opere queste che arrivano direttamente da San Pietroburgo, gemellato ormai con il “nostro” Mann di Napoli.
Opere di grande impatto emotivo, create da quella essenza plastica proveniente dall’architettura ellenica, base fondamentale di quella meravigliosa corrente artistica che noi tutti conosciamo come “Neoclassicismo”, di cui il Canova è stato senza dubbio il suo massimo esponente.
Ogni sua opera è perfettamente riconoscibile nel suo personalissimo stile, contraddistinto da quel bianco assoluto marmoreo, che proietta sull’osservatore anche distratto quella verità assoluta, fatta di talento e genialità, riconducibile solo ed esclusivamente a questo artista veneto.
Un artista la cui fama divenne in giusta misura internazionale, visto che fu ammirato anche da Napoleone, dai Borbone di Napoli e soprattutto dalla sua viva, cosmopolita, bella e ricca Venezia. Un traguardo ambito e molto prestigioso per il Mann e per la città di Napoli, che nonostante la sua ambigua “bipolarità”, resta un grande centro culturale di enorme fermento artistico, come è stato sottolineato dal curatore della mostra Giuseppe Pavanello, che cosi commenta tale evento.
“Questa mostra riporta Napoli e figure storiche decisive per la costruzione del suo immenso patrimonio artistico come Ferdinando IV all’attenzione internazionale. Così come accadeva ai tempi del Grand Tour e a Canova in particolare che attribuiva a questa terra per tutto situazioni da paradiso.
Una città in cui fu presente a più riprese fra il 1780 e il 1822 (anno della morte del Canova), e che oggi lo riaccoglie nella sua dimensione più giusta.” Voglio inoltre segnalare che il prossimo 18 aprile, si inaugurerà anche la mostra “Uomini ed eroi a Pompei” in collaborazione con il direttore Michail Piotrovskij insieme al responsabile della sezione italiana, Sergej Androsov.