Inceneritore di Acerra: la Corte di giustizia europea ha bocciato il decreto SbloccaItalia del 2016, dando ragione ai comitati ambientalisti che avevano fatto ricorso.
La Corte di giustizia europea ha detto no a nuovi inceneritori e all’ampliamento di quelli esistenti sul territorio italiano: una sentenza che vale dunque anche per l’impianto di Acerra.
I giudici del Lussemburgo hanno infatti bocciato il decreto SbloccaItalia del 2016, dando ragione ai comitati ambientalisti che avevano fatto ricorso. Tale verdetto ferma dunque la costruzione di nuovi inceneritori, ma anche l’aumento dei quantitativi di rifiuti da bruciare in quelli già operativi senza una valutazione di impatto ambientale strategica. Saranno bloccati la realizzazione di un nuovo impianto in Campania (8 in tutt’Italia) previsto dall’allora governo Renzi per soddisfare lo smaltimento dei rifiuti e la costruzione di una quarta linea per l’inceneritore di Acerra, predisposta dal governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca:
“Davide ha battuto il Golia della lobby dell’incenerimento. In Italia– spiega a “Il Mattino” Carmela Auriemma, l’avvocato degli ambientalisti che avevano fatto ricorso nonché capogruppo del M5S ad Acerra- c’è chi ha creduto di poter costruire otto nuovi inceneritori ed aumentare il quantitativo che attualmente si brucia in quelli esistenti, senza neanche fare la valutazione strategica ambientale, ma la giustizia europea ha detto chiaramente, quello che noi sosteniamo da anni: il decreto Sbloccaitalia e la sua normativa attuativa violano la direttiva Ue relativa alla VAS”.