martedì, Novembre 26, 2024

Universiade, da Daisy Osakue a Silvia Scalia: ecco l’italian girl power a Napoli 2019

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Luigi Maria Mormone
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Luigi Maria Mormone, cura la pagina di cronaca su Napoli e provincia, attualità e sport (pallanuoto, basket, volley, calcio femminile ecc.), laureato in Filologia Moderna, giornalista.

Universiade Napoli 2019: le ragazze (da Daisy Osakue a Silvia Scalia) stanno regalando grandi soddisfazioni all’Italia dello sport.

Universiade al femminile. Carlotta Ferlito, Erica Cipressa, Camilla Mancini, Martina Sinigalia, Michela Battiston, Silvia Scalia, Daisy Osakue, Chiara Di Marziantonio, Fiammetta Rossi: sono loro al momento le stelle di Napoli 2019. Nella prima settimana di gara, le azzurre hanno conquistato sette delle dieci medaglie d’oro del bottino italiano.

Per il nuoto il merito è di Silvia Scalia, fuoriclasse del dorso che, in soli 27’’92 secondi, ha portato l’Italia sul gradino più alto del podio. Classe ’95, lecchese, la Scalia dopo il bronzo nei 100 dorso, ha confermato la sua indole da velocista trionfando nei 50 m. “È stata un’emozione incredibile.Universiade, da Daisy Osakue a Silvia Scalia: ecco l’italian girl power a Napoli 2019 Non me l’aspettavo, la gara è stata molto aperta fino agli ultimi centesimi quindi la soddisfazione è ancora più grande – racconta la nuotatrice- Il pubblico napoletano è stato davvero incoraggiante, mi ha aiutato tantissimo. È sempre bello regalare emozione e portare in alto il nome dell’Italia ed in questa Universiade abbiamo cercato di dare il meglio. Credo sia andata bene”. Dopo l’Universiade ad attenderla il Mondiale di Gwangju, ancora con i 50 e i 100 dorso.

Intanto, poche ore dopo al San Paolo, Daisy Osakue ha vinto l’oro nel lancio del disco con la misura di 61,69, regalando all’Italia la prima medaglia nell’atletica leggera. Per Daisy oro e primato personale, superando di 34 centimetri il suo precedente miglior lancio: “Non mi aspettavo questa medaglia – ha spiegato raggiante alla fine della gara – ma ci speravo tanto. L’Universiade per me è stata un’esperienza unica, emozionante”.

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