lunedì, Dicembre 30, 2024

Magnoni (Whirlpool): “Il Governo non ha mai dato la giusta importanza alla situazione”

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Luigi Maria Mormone
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Luigi Maria Mormone, cura la pagina di cronaca su Napoli e provincia, attualità e sport (pallanuoto, basket, volley, calcio femminile ecc.), laureato in Filologia Moderna, giornalista.

Alessandro Magnoni (Dir. Comunicazioni Whirlpool) a Radio CRC sullo stabilimento di Napoli: “Il Governo non ha mai dato la giusta importanza alla situazione”. De Luca: “Regione pronta a investire 20 milioni”.

Whirlpool ha annunciato ieri lo stop ufficiale a tutte le attività dello stabilimento di via Argine a Napoli per il prossimo 1 novembre, dopo l’ennesimo nulla di fatto nell’incontro a Palazzo Chigi tra governo e vertici aziendali.

Una bruttissima giornata dunque per i 430 lavoratori, i quali stanno rivendicando da mesi la richiesta del rispetto degli accordi di ottobre 2018 e il no alla riconversione dello stabilimento di Ponticelli attraverso la cessione alla Prs.

In diretta a ‘Barba&Capelli’, trasmissione di Corrado Gabriele in onda su Radio CRC, è intervenuto Alessandro Magnoni, direttore Comunicazioni Whirlpool, che chiama in causa il Governo: “E’ una vicenda lunga questa, nata 138 giorni fa -afferma il direttore Comunicazioni della multinazionale- Mi riferisco al giorno 31 Maggio, quando abbiamo dato aggiornamenti sul piano industriale firmato nell’ottobre dello scorso anno. Quando l’azienda ha preso coscienza della crisi del prodotto nel nostro stabilimento di Napoli, lo ha prontamente reso noto.Magnoni (Whirlpool): "Il Governo non ha mai dato la giusta importanza alla situazione" Al contempo abbiamo immanentemente trovato una soluzione: un piano di riconversione, assicurando i livelli occupazionali attualmente presenti. Questo provvedimento non ha ancora trovato riscontri all’interno dei sindacati e dei Ministeri. Non abbiamo mai avuto la sensazione che il Governo abbia dato la giusta importanza alla situazione”.

Magnoni: “L’unico problema che abbiamo in Italia riguarda il prodotto fatto a Napoli”

Magnoni spiega i prossimi passi dell’azienda: “Dal prossimo primo Novembre -prosegue Magnoni- l‘azienda terminerà la sua attività nel sito produttivo di Napoli. La procedura di riconversione prevede l’elemento della consultazione: abbiamo ancora 10 giorni dinanzi a noi per permettere a chiunque, delle parti coinvolte, di contattarci, sedersi accanto a noi, per condividere con noi cosa c’è dietro la procedura. L’ottimismo ci guida da mattina a sera. L’azienda è qui pronta ad accogliere qualsiasi appello.Magnoni (Whirlpool): "Il Governo non ha mai dato la giusta importanza alla situazione" Se non si vede il piano, è difficile criticarlo. Il piano non finisce, c’è ancora tempo. Dobbiamo continuare a preoccuparci, giorno per giorno, della salvaguardia di 400 famiglie. Il nostro assetto produttivo si comporta di 3/4 grandi Paesi: l’Italia, la Polonia, la Turchia, la Slovacchia, la Russia etc. La strategicità dell’Italia l’abbiamo ribadita tantissime volte. L’unico problema che abbiamo in Italia -conclude- riguarda il prodotto fatto a Napoli”.

De Luca: “Regione pronta ad investire 20 milioni per Whirlpool”

Sulla questione Whirlpool è intervenuto a “Barba&Capelli” su Radio CRC anche il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, che come sempre non ha peli sulla lingua: “Grandi chiacchiere e grande propaganda, senza la vera soluzione dei problemi: Whirlpool chiude. Avemmo dovuto spronare l’azienda a dire in quali condizioni avrebbe potuto riaprire. Il Governo -attacca De Luca- avrebbe dovuto mettere in piedi una serie di vantaggi fiscali.Magnoni (Whirlpool): "Il Governo non ha mai dato la giusta importanza alla situazione" Ieri ho inviato una lettera per chiedere un estremo confronto con Invitalia, per verificare se ci sono le condizioni per rilanciare. Non so cosa si possa fare oggi, date le decisioni di Whirlpool. La Regione Campania è pronta a mettere a disposizione fino a 20 milioni di euro per invitare l’azienda a restare a Napoli. Da anni il nostro Paese è privo di una politica industriale. Abbiamo al Governo persone che pensano di governare l’Italia attraverso i tweet e la mera propaganda“.

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