Al Teatro Sannazaro, giovedì 28 novembre 2019, debutta il nuovo progetto discografico di Maria Pia De Vito curato dall’Associazione Scarlatti.
Continua senza sosta e denso di successi, la preziosa programmazione concertistica della Associazione Alessandro Scarlatti che, all’insegna della varietà dei linguaggi musicali, ha fissato un appuntamento per giovedì 28 novembre, dedicato alla jazz/folk/rock ballad statunitense.
Mi riferisco alla prima esecuzione dal vivo del nuovo progetto della cantante napoletana Maria Pia De Vito denominato “Drink up, dreamers”, ed incentrato sulla canzone americana, come si deduce dal titolo.
Cantante e compositrice, inizia l’attività concertistica nel 1976 come cantante e polistrumentista in gruppi di ricerca su musica etnica e musica colta dell’area mediterranea, balcanica e sudamericana. Dagli anni ’80 è attiva in campo jazzistico, collaborando con musicisti quali John Taylor, Ralph Towner, Rita Marcotulli, Ernst Rejiseger, Enrico Rava, Enrico Pieranunzi, Norma Winstone, Steve Swallow, Gianluigi Trovesi, Danilo Rea, Enzo Pietropaoli e Paolo Fresu, giusto per citarne qualcuno.
La sua ricerca sul canto e sulla voce abbraccia diversi campi d’azione: dalla personale elaborazione della lingua e la cultura napoletana attraverso la musica di improvvisazione e l’incontro con culture diverse come il free jazz e quella elettronica, fino ad affrontare il lavoro sulla forma canzone senza limitazioni di genere.
La sua ricerca sul canto e sulla voce abbraccia diversi campi d’azione: dalla personale elaborazione della lingua alla cultura napoletana attraverso la musica di improvvisazione. Tuttavia, l’interesse di Maria Pia De Vito per la canzone americana è sempre stato vivo e di lunga durata, infatti “So Right”, l’omaggio discografico dedicato a Joni Mitchell del 2005, è diventato molto presto un vero e proprio “classico”, arrivando, nel 2007, anche al notissimo “Blue Note” di New York.
E’ stata docente di Canto Jazz presso il Conservatorio di Santa Cecilia, attualmente è docente presso il Saint Louis Music College di Roma, inoltre è stata anche direttrice della sezione Jazz del Ravello Festival per il 2017.
Nel 2019 è stata nominata direttrice artistica del Bergamo Jazz Festival. Il lavoro impegnativo, che aveva nella formazione musicisti del calibro di Danilo Rea ed Enzo Pietropaoli al contrabasso e con ospite il batterista Aldo Romano, si proponeva di ripercorrere l’opera di Joni Mitchell, con contaminazioni musicali attraverso le varie filosofie contemporanee ma prendendo strade autonome.
Dal 2008 è subentrato al piano Julian Oliver Mazzariello, pianista sensibile e geniale, grazie al quale il progetto ha preso la forma “drumless”. La lunga e fortunata attività di questo trio lo portato a vette di grandissimo interplay, giungendo a farlo definire dal critico di Downbeat Ted Panken, in occasione della performance ad Umbria Jazz Winter 2017, “a think-as-one trio”.
“È una collezione di canzoni di autori d’oltreoceano quali Crosby e Nash, Bob Dylan, Tom Waits e la mia sempre amata Joni Mitchell – spiega la De Vito – ma anche autori europei quali Elvis Costello e Peter Gabriel. Il fil rouge che le accomuna è il tema del sogno, delle illusioni personali o quelle riguardanti il mondo e le nostre relazioni sociali, e della nostra risposta personale di fronte alla perdita delle illusioni.
“Drink up, dreamers, you’re running dry”, “Bevete sognatori, state rimanendo a bocca asciutta”, è un verso tratto dal profetico brano di Peter Gabriel “Here Comes the Flood”, che in maniera visionaria, onirica e quasi tattile, pre/vede e pre/sente di decenni l’alluvione mediatica e l’iperconnettività che caratterizza ormai il nostro vivere quotidiano, e le imprevedibili conseguenze sul nostro modo di stare al mondo, e stare con noi stessi.
Ma è solo uno dei sogni e delle illusioni di cui questo lavoro parla. Abbiamo ancora isole di pace da immaginare, come in “The Lee Shore” di Crosby e Nash, illusioni d’amore da inseguire, come in “Simple Twist of Fate” di Bob Dylan, spazi interiori di amore e cura per l’altro da coltivare , come in “Rainbow Sleeves” di Tom Waits. Senza questi sogni saremmo perduti. Il mio brano originale, “Tough Love”, è molto personale e vorrei che rimanesse una sorpresa per il pubblico del nostro concerto.”
Programma
MARIA PIA DE VITO, voce
JULIAN OLIVER MAZZARIELLO, pianoforte
ENZO PIETROPAOLI, contrabbassi
ALESSANDRO PATERNESI, batteria
Drink up, dreamers , prima esecuzione assoluta
Di seguito riportiamo la track list del cd di prossima uscita; gli artisti annunceranno i brani durante il concerto
Joni Mitchell
Harlem in Havana
Chinese cafè
Bob Dylan
Simple twist of fate
Joni Mitchell
Be cool
David Crosby and Graham Nash
The Lee shore
Joni Mitchell
Carey
Peter Gabriel
Here comes the flood
Joni Mitchell
Moon at the window
Tom Waits
Rainbow sleeves
Maria Pia De Vito
Tough Love
Joni Mitchell
Woodstock