giovedì, Dicembre 12, 2024

Il celebre musical “Notre Dame de Paris”, approda a Napoli

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Carlo Farina
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Carlo Farina - cura la pagina della cultura, arte con particolare attenzione agli eventi del Teatro San Carlo, laureato in Beni culturali, giornalista.

Il celebre musical “Notre Dame de Paris” conquista Napoli, con un grande successo per l’opera in scena al Palapartenope.

Un grande evento a Napoli e precisamente al Teatro Palapartenope dove si è registrato un annunciato sold-out per “Notre Dame de Paris” che sarà in scena a Napoli fino all’8 dicembre prossimo.

Si tratta di una delle più note e famose opere moderne, conosciuta in tutto il mondo e che, nel fare tappa a Napoli, ha continuato a registrare un affluenza di pubblico, senza precedenti.

Il suo debutto presso il Palais des Congrès di Parigi, avvenne il 16 settembre 1998, e fu subito un grande trionfo. Quattro anni dopo, grazie alla brillante intuizione di David Zard, impresario e produttore visionario e alla sua volontà di creare un musical straordinario, fu riproposto il 14 Marzo 2002, al Gran Teatro di Roma.

Costruito per l’occasione, si teneva la “prima” di quello che sarebbe stato il musical dei record. Un’emozione e un successo travolgente non solo in Francia e in Italia che, da allora, ha già appassionato più di 4 milioni di persone solo nel nostro paese. 17 anni, 47 città per un totale di 145 appuntamenti e 1.246 repliche complessive, solo in Italia.

Tradotto e adattato in 9 lingue diverse (francese, inglese, italiano, spagnolo, russo, coreano, fiammingo, polacco e kazako) ha attraversato 23 Paesi in tutto il mondo con più di 5.000 spettacoli, capaci di stupire e rapire 13 milioni di spettatori internazionali: questi i numeri del musical.

Notre Dame de Paris racchiude un’alchimia unica e irripetibile anche grazie alla firma inconfondibile di Riccardo Cocciante e le sue musiche sublimi, regalando allo spettacolo un carattere europeo. 

Il magistrale adattamento di un romanzo emozionante, come quello scritto da Victor Hugo, ad opera di Luc Plamondon e di Pasquale Panella, diretto dal sapiente regista Gilles Maheu, si affianca alle coreografie e ai movimenti di scena ideati e curati nei minimi dettagli da Martino Müller.

I costumi sono di Fred Sathal e le scene di Christian Ratz. E dulcis in fundo un team di artisti di primo livello trasformano il tutto in un assoluto capolavoro. Sul palco grosse e alte mura di cinta, il corpo di ballo che danzando con maestosa leggiadria e agilità incanta riportando il pubblico nella famosa Cattedrale, ed è subito “Once upon a time” per una storia che è tutt’altro che una favola a lieto fine.

Tutti sanno, infatti dell’amore impossibile e tragico del gobbo campanaro Quasimodo (Giò Di Tonno) per la bella gitana Esmeralda (Elhaida Dani). La storia è nota: Esmeralda è innamorata di Febo (Graziano Galatone), il bel capitano delle guardie del Re, a sua volta fidanzato con Fiordaliso (Tania Tuccinardi), una giovane e ricca borghese, ma la bellezza esotica e sensuale della zingara non lo lascia indifferente che da subito se ne invaghisce.

Anche Frollo (Vittorio Matteucci), il malvagio e insidioso arcidiacono della cattedrale, è segretamente attratto da Esmeralda e in un raptus di gelosia e desiderio pugnala Febo alle spalle. Esmeralda viene arrestata con l’accusa di aver tentato di uccidere il capitano delle guardie e gettata in prigione.

Frollo, approfittando della situazione, offre libertà alla donna in cambio del suo corpo. La bella gitana inorridita rifiuta l’offerta, invocando vendetta.  Quasimodo libera Esmeralda e la nasconde nella sua torre, ma Clopin (Leonardo Di Minno), amico della donna e suo protettore, fraintendendo le intenzioni del gobbo attacca la cattedrale, mettendosi a capo di una rivolta per liberare l’affascinante zingara.

Nel tentativo di sedare la rivolta, Febo ed i suoi uomini mettono a ferro e fuoco Notre Dame ed uccidono Clopin. Il povero campanaro, credendo che Febo voglia liberare Esmeralda, consegna la donna a Frollo che a sua volta, la consegna alle guardie. Per Esmeralda è la fine. In realtà, Febo vuole la morte della gitana, perché solo così riuscirà a sposare la sua ricca fidanzata.

Quasimodo, dopo aver assistito all’impiccagione dell’amata e resosi conto del tradimento dell’arcidiacono, folle di rabbia, getta Frollo dalla torre. Distrutto dal dolore, il gobbo conduce il corpo dell’amata alla tomba su cui si lascerà morire. La trama già di suo struggente, insieme alle musiche toccanti di Cocciante e alle straordinarie interpretazioni di Giò Di Tonno, Vittorio Matteucci, Graziano Galatone, Elhaida Dani hanno coinvolto emotivamente moltissimo il numeroso pubblico partenopeo. 

Uno spettacolo eccezionale ed emozionante, un’opera dall’impronta indimenticabile, accoglienza e servizio di sicurezza ineccepibili. Emozioni e brividi con un grande cast per un evento che non può deludere le aspettative del pubblico.

La magia di questo racconto senza tempo prende letteralmente vita sul palcoscenico del Palapartenope e torna a grande richiesta a far sognare, grandi e piccolo per quello che è il motore del mondo: l’Amore. 

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