Cronaca di Napoli: aperte due inchieste sul business dei falsi champagne dopo i recenti sequestri.
Particolarmente attivo con la fine dell’anno, quando si stappano bottiglie per brindare al futuro, è il business dei falsi champagne. Come riporta “Il Mattino”, nelle Procure di Napoli e Nola ci sono al momento almeno due inchieste (rispettivamente condotte da Guardia di Finanza e Polizia).
Tale business (divenuto internazionale) inizia a muoversi già prima dell’estate, quando scattano gli ordinativi per migliaia di bottiglie che devono riprodurre fedelmente le caratteristiche specifiche (tappo, anello, collo, spalla, corpo e infine base). Poi ci sono le tipografie, specializzate nella contraffazione della stampa con cliché quasi sempre identici agli originali, per non ingenerare sospetti negli acquirenti.
Infine, entrano in gioco i fornitori di vini, che dovrebbero avere la caratteristica organolettica di effervescenza, ma che in realtà sono semplicemente “frizzanti”. Tale meccanismo porta alla “trasformazione” di liquidi alcolici di scarsissima qualità in prestigiose e costosissime bottiglie di grandi marche, come Louis Roederer, Cristal Brut, Krug, Dom Pérignon o Moët & Chandon. L’ultimo sequestro operazione risale a qualche settimana fa, quando migliaia di bottiglie di alcolici e champagne contraffatte sono state scoperte a Napoli dai poliziotti del commissariato di Poggioreale. Durante un servizio di controllo del territorio gli agenti hanno intercettato in via Botteghelle un uomo a bordo di un’auto, nella quale c’erano 15 cartoni di champagne con il marchio Moët & Chandon falsificato. Alle domande degli investigatori, che ne chiedevano provenienza, destinazione e soprattutto perché in quel bagagliaio vi fosse tanto vino di pessima qualità spacciato per champagne, l’uomo non ha fornito spiegazioni.
A quel punto i controlli sono stati estesi anche presso il domicilio del fermato: in casa gli investigatori hanno trovato 1049 bottiglie tra alcol puro, grappa e liquori vari, 984 bottiglie contraffatte di champagne di aziende prestigiose, 1000 etichette con il contrassegno dello Stato e numero seriale, oltre 8000 etichette adesive di noti marchi, tappi in alluminio e cartoni per il confezionamento, rigorosamente falso.
L’uomo (38enne già noto alle Forze dell’Ordine) è stato denunciato per contraffazione, alterazione e uso di marchi o segni distintivi e introduzione nello stato di prodotti con segni falsi.