domenica, Novembre 24, 2024

A Capodimonte “Oltre Caravaggio. Un nuovo racconto della pittura a Napoli”

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Carlo Farina
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Carlo Farina - cura la pagina della cultura, arte con particolare attenzione agli eventi del Teatro San Carlo, laureato in Beni culturali, giornalista.

Inaugurata al Museo di Capodimonte la nuova mostra “Oltre Caravaggio. Un nuovo racconto della pittura a Napoli”, curata da Stefano Causa e Patrizia Piscitello, che si potrà visitare dal  31 marzo 2022 – 7 gennaio 2023.

Inaugurata con grande e rinnovato successo la mostra “Oltre Caravaggio. Un nuovo racconto della pittura a Napoli”, curata da Stefano Causa, docente di Storia dell’arte moderna e contemporanea presso l’Università degli studi di Napoli “Suor Orsola Benincasa” e Patrizia Piscitello, responsabile Ufficio mostre e prestiti del Museo e Real Bosco di Capodimonte, è concentrata in ben 24 sale “a tema” del secondo piano del Museo e Real Bosco di Capodimonte.  

Come è stato sottolineato dal direttore Sylvain Bellenger, le 200 opere in esposizione sono tutte provenienti dalle collezioni permanenti del museo e pertanto non ci sono stati prestiti esterni.

Questa mostra, realizzata in collaborazione con le associazioni Amici di Capodimonte Ets e American Friends of Capodimonte, si propone di rilanciare quel significativo dibattito presentando un’altra lettura del ‘600 napoletano, diventato per amatori e storici il secolo di Caravaggio, ma non solo visto che è pervaso dal genio artistico di molti altri suoi prestigiosi pittori contemporanei. 

Possiamo tranquillamente affermare che il Seicento napoletano è una ‘invenzione’ recente; non a caso è stato riscoperto e definito meno di un secolo fa dallo storico d’arte Roberto Longhi (1890-1970), secondo il quale, il naturalismo di Caravaggio sarebbe la spina dorsale dell’arte napoletana, e aggiunge: Cosa significasse per Caravaggio l’incontro con l’immensa capitale mediterranea, più classicamente antica di Roma stessa, e insieme spagnolesca e orientale, non è difficile intendere a chi abbia letto almeno qualche passo del Porta o del Basile; un’immersione entro una realtà quotidiana violenta e mimica, disperatamente popolare (1951).

Infatti, gli studi seicenteschi sul Sud derivano, quasi senza eccezione, dalle sue proposte formulate in una serie di saggi che sono stati pubblicati essenzialmente nel secondo decennio del secolo scorso. Dall’inaugurazione della Pinacoteca di Capodimonte nel 1957 fino ad ora, l’esposizione dei dipinti del ’600 napoletano è stata in gran parte il risultato di quest’analisi.

Ma la realtà è ben più complessa e articolata e gli stessi curatori della mostra, Stefano Causa e Patrizia Piscitello, sulla base degli studi degli ultimi decenni, propongono di riconsiderare lo schema di Longhi, ormai ampiamente storicizzato, e di ripensare l’intera articolazione di un secolo che non fu solo quello di Caravaggio, ma soprattutto quello di Jusepe de Ribera, uno spagnolo arrivato a Napoli nel 1616, sei anni dopo la morte di Caravaggio.

La mostra “Oltre Caravaggio” porta Ribera, al quale ricordiamo fu dedicata una bellissima e indimenticabile mostra proprio qui a Capodimonte e  rappresentato nelle collezioni di Capodimonte da opere sacre, mitologiche e nature morte, al centro della scena artistica napoletana.  A Capodimonte “Oltre Caravaggio. Un nuovo racconto della pittura a Napoli”

In quest’ottica si può spiegare il ruolo centrale che hanno in questa rassegna, dedicata al XVII e XVIII secolo, lombardi come Caravaggio (1571-1610), emiliani come Giovanni Lanfranco (1582-1647), Domenichino (1581-1641) e Guido Reni (1575-1642), lo spagnolo (ma napoletano d’adozione) Jusepe de Ribera (1591-1652), i francesi Simon Vouet (1590-1649) e Pierre-Jacques Volaire (1729-1799), il bergamasco Cosimo Fanzago (1591-1678), i romani Artemisia Gentileschi (1593- 1653) e Gregorio Guglielmi (1714-1773), il belga François Duquesnoy (1597-1643), che aveva collaborato all’altare per il cardinale Ascanio Filomarino (1583-1666) nella chiesa dei Santi Apostoli, imponente macchina realizzata tra il 1638 e il 1647 dall’architetto Francesco Borromini (1599-1667), tra i principali esponenti del barocco romano.

Gli artisti napoletani traevano ispirazione da questi apporti, rielaborando in maniera del tutto personale iconografie, tagli compositivi e utilizzo delle luci, esportando il loro linguaggio in Italia e in Europa. Un esempio tra tutti è Luca Giordano (1634- 1705), che, campione della pittura barocca napoletana, viene chiamato a Venezia (1665, 1668), a Firenze (1682-83, 1685) e in Spagna (1692-1702), lasciando traccia sui pittori locali.

Pertanto questa mostra è un nuovo e significativo viaggio nel Seicento napoletano dove ogni stanza è stata allestita con un particolare intento di riunire sotto una stessa sezione, capolavori pittorici che per la prima volta, seppur già presenti a Capodimonte, possiamo questa volta ammirarli in un contesto che li accomuna agli altri in un’unico sguardo d’insieme e così abbiamo, per esempio, “La Napoli di inizio secolo” (Sala 72), “Ribera e il primato dello stile” (Sala 90), “I trionfi di Bacco” (Sala 91), “Purismi nostri” (Sala 94), “Passetto Barocco” (Sala 96), “Gli scali del Barocco. Preti tra Roma e Napoli” (Sala 101), “Il Trionfo della Morte” (Sala 102) e così via, fino ad arrivare all’ultima sala “Il paesaggio napoletano nella pittura degli stranieri” (Sala 106).   

Per l’allestimento della mostra Oltre Caravaggio. Un nuovo racconto della pittura a Napoli, il Dipartimento di Restauro del Museo e Real Bosco di Capodimonte, composto da Liliana Caso, Angela Cerasuolo, Antonio De Riggi, Simonetta Funel, Antonio Tosini, Sara Vitulli e Alessia Zaccaria ha eseguito importanti restauri sulle opere esposte o ne ha coordinati altri affidandoli a restauratori esterni. Alcune opere sono state restaurate grazie al sostegno dell’associazione Amici di Capodimonte Ets o di singoli mecenati (Gianfranco D’Amato, Roberto Nicolucci) o di aziende campane (D&D, Cartesar) nell’ambito di un progetto più ampio come “Rivelazioni. Finance for Fine Arts” di Borsa Italiana.

Qui l’elenco completo delle opere restaurate e dei restauratori, in ordine alfabetico, che li hanno eseguiti.

Liliana Caso ha curato il restauro del dipinto di Gaspare Traversi (Napoli 1722 ca. – Roma 1770), Ritratto di gentiluomo, 1760 e della relativa cornice, il restauro della cornice del dipinto di Giacomo Del Po (Roma 1652-Napoli 1726), San Gennaro 1700–1710 ca. e la revisione conservativa delle seguenti opere: Andrea De Lione (Napoli 1610–1685), Battaglia tra turchi e cristiani, 1640 ca. e relativa cornice Giulio Carpioni (Venezia 1613 ca.–Vicenza 1678), fine XVII sec., Allegoria della Pittura, Giovan Battista Ruppolo (Napoli 1629 – 1693), Natura morta con ortaggi fiasca e fiori, ante 1670, Andrea Belvedere (Napoli 1652 ca.–1732), coppia di dipinti Tulipani e Garofani, entrambi datati 1670 – 1680, Bartolomeo Bimbi (Settignano 1648 – Firenze 1730).

A Capodimonte “Oltre Caravaggio. Un nuovo racconto della pittura a Napoli”
Gaspare Traversi, Ritratto di gentiluomo, 1760, olio su tela Donazione Roberto Longhi 1954 Napoli, Museo e Real Bosco di Capodimonte
A Capodimonte “Oltre Caravaggio. Un nuovo racconto della pittura a Napoli”
Andrea De Lione, Battaglia tra Ebrei e Filistei, 1635 – 1640, olio su tela Napoli, Museo e Real Bosco di Capodimonte (donazione Adele Santangelo Sica 1967)

DATE E ORARI

tutti i giorni  dal 31 marzo 2022 al 7 gennaio 2023 (chiuso il mercoledì)
dalle ore 10.00 alle ore 17.30 (ultimo accesso alle ore 17.00)

SEDE

Museo e Real Bosco di Capodimonte, via Miano 2 – Napoli /
II piano, sale 77-106

BIGLIETTI

Intero: 12 euro
Ridotto young (18-25 anni): 2 euro
Gratuito (0-18 anni) e possessori Artecard

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INFO E PRENOTAZIONI

848 800 288
da cellulare e dall’estero: +39 06 399 67 050

www.coopculture.it
prenotazioni tramite app Capodimonte su App store e Google store

 

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