Anche per questo Natale Emergency trasforma l’affannosa ricerca del regalo perfetto nell’occasione per compiere un gesto di pace e di fratellanza, contribuendo a garantire le cure alle vittime della guerra e della povertà.
A Napoli, come in altre 14 città italiane, la ong fondata da Gino Strada riapre lo “Spazio Natale”, un temporary store nel quale sarà possibile acquistare accessori e capi d’abbigliamento, libri e giocattoli, gadget e articoli di cancelleria. Tutto rigorosamente in chiave solidale.
Lo Spazio Natale partenopeo, che ha aperto i battenti ieri, sabato 30 novembre, è un luogo accogliente nel quale il visitatore potrà non solo intrattenersi, facendosi consigliare dai volontari per il proprio regalo natalizio “fatto per bene”, ma anche esplorare, grazie ai visori a 360 gradi, alcuni dei luoghi in cui Emergency opera.
Lo Spazio Natale allestito a Palazzo Fondi resterà aperto dalle 10 alle 20 (orario continuato) fino al 24 dicembre (per la vigilia, la chiusura sarà anticipata alle 13.30).
Nel negozio di via Medina, gli scaffali restituiscono la varietà e la bellezza del mondo, con proposte provenienti da Afghanistan, Iraq, Cina, Ecuador, India, Indonesia, Marocco, Nepal, Pakistan, Perù, Senegal, Sri Lanka, Thailandia e da diverse regioni d’Italia. Sono circa 650, infatti, le aziende italiane che hanno donato i loro prodotti: cose buone e genuine, da condividere con amici e parenti.
Tra queste, il “Panettone fatto per Bene”, realizzato in collaborazione con Le Tre Marie in occasione dei 25 anni di Emergency, i manufatti di Sulaimaniya, gli orsetti di Bamiyan e i bracciali di alluminio riciclato da ordigni bellici del Laos.
Curiosando, si potranno incontrare tante storie attraverso oggetti utili e sostenibili provenienti dall’economia carceraria o dalle filiere solidali: biscotti, cioccolate, tisane, torroni, croccanti, o derivati dal riuso o riciclo, come le pochette ricavate dal riutilizzo delle nostre magliette e i gadget marchiati Emergency.
Tra questi ultimi, la matita che fiorisce grazie a semi misti di erbe e fiori, la borraccia d’acciaio eco-friendly, il porta-pranzo fatto per metà in fibra di bambù e altro ancora. Come ormai da tradizione, non mancheranno gli oggetti realizzati grazie alla creatività delle nostre volontarie del gruppo Handmade.
Anche la Campania solidale, però ha voluto dare il proprio contributo: l’azienda Grania di Castello di Cisterna (Napoli) ha messo a disposizione la propria pasta “Gemme del Vesuvio”, mentre hanno donato i loro vini l’azienda vitivinicola Di Costanzo di Pastorano (Caserta) e la Società agricola Quintodecimo di Mirabella Eclano, in provincia di Avellino.
Sono doni, quelli proposti da Emergency, che valgono per tre: dietro a molti oggetti, infatti, si nascondono storie emozionanti. «Chi sceglie di comprare nello Spazio Natale fa un regalo non solo a chi lo riceverà, ma anche a qualcuno che non vede e, prima ancora, a se stesso, sapendo di aver fatto la cosa giusta», sottolinea Peppino Fiordelisi, che coordina in Campania le attività dell’associazione.
Del resto, negli intenti della ong, che qui segna una presenza significativa accanto ai più deboli con gli ambulatori di Castel Volturno e Ponticelli, l’obiettivo dei negozi natalizi è duplice: accanto al sostegno alle attività umanitarie, c’è la promozione di una cultura di solidarietà e rispetto dei diritti umani.
Il ricavato degli Spazi Natale sarà destinato agli ospedali di Emergency in Afghanistan e in Iraq, dove, nonostante i rischi quotidiani, l’organizzazione continua ad offrire prestazioni mediche gratuite e di elevata qualità. Da luglio a settembre del 2019, un numero senza precedenti di vittime civili è stato ferito o ucciso in Afghanistan (1.174 morti e 3.139 feriti), mentre il nord dell’Iraq, a causa dei recenti conflitti nei territori limitrofi, è di nuovo in grave difficoltà.
Presente in Afghanistan dal 1999, Emergency ha curato oltre 6 milioni di persone negli ospedali di Kabul e Lashkar-gah, nel Centro di maternità di Anabah e nei posti di primo soccorso. In Iraq, invece, Emergency ha curato oltre 950.000 persone nei campi profughi del Kurdistan iracheno e nel Centro di riabilitazione e reintegrazione sociale di Sulaimaniya.
Articolo pubblicato il: 2 Dicembre 2019 7:00