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’A Rota, uno spettacolo sulla Napoli del secondo dopoguerra

Torna a Il Pozzo e il Pendolo ‘A Rota, spettacolo di Ramona Tripodi su Napoli all’alba del Referendum del 1946.

Venerdì 20 e sabato 21 ottobre alle ore 21 e domenica 22 ottobre alle ore 18.30 va in scena al teatro Il Pozzo e il Pendolo (Piazza San Domenico Maggiore 3, Napoli) il nuovo allestimento di ’A Rota, lo spettacolo, scritto e diretto da Ramona Tripodi, che racconta, tra storia e mito popolare, la Napoli del dopoguerra all’alba del Referendum del 1946 attraverso lo sguardo degli “esposti” dell’Annunziata. In scena Marianita Carfora e Ianua Coeli Linhart, mentre il disegno sonoro originale è affidato ad Andrea Canova e l’aiuto regia a Matteo Giardiello. Lo spettacolo è una produzione di Inbilico Teatro e Film, con il prezioso sostegno de L’Asilo – la comunità di lavoratrici e lavoratori dello spettacolo in autogoverno nel cuore di Napoli – e del Teatro Popolare dell’Ex O.p.g. Je so’ Pazzo. Biglietto intero 16 euro, ridotto 12 euro, ingresso con prenotazione consigliata presso il teatro “Il Pozzo e il Pendolo” telefonando allo 081 5422088 oppure scrivendo una mail alla compagnia: inbilicoteatro@libero.it. La vicenda di “’A Rota” è ambientata a Napoli nel giugno del 1946. La città e la popolazione portano le ferite della guerra e, tra le macerie, si attende l’esito del referendùm, la consultazione istituzionale con la quale gli italiani furono chiamati a scegliere tra la monarchia e la Repubblica. Nel frattempo, la vita continua a fiorire persino dove non è desiderata, dove non è attesa. Nel rione Forcella, presso la basilica dell’Annunziata, continua a girare la Ruota degli Esposti, il marchingegno mediante il quale venivano raccolti, in forma anonima, i neonati abbandonati per miseria o illegittimità. La ruota è più che mai in funzione, benché ufficialmente chiusa dal 1875. Perché, come dice Telluccia (Marianita Carfora), «Con la guerra e con la miseria che ci stanno, i figli sono per chi se li può permettere». Telluccia, che ha votato per la prima volta, sogna che l’Italia scriva la Costituzione. Mentre la Madonna dalle scarpette rotte (interpretata dalla giovanissima Ianua Coeli Linhart) la quale, secondo il mito popolare, consuma le scarpe perché esce di notte per trovare gli “esposti” che sono stati adottati, per dar loro il bacio della buona notte e continuare a vegliare su di loro ed essere certa che la loro nuova famiglia se ne prenda buona cura. Alle prime luci dell’alba la Madonna dalle scarpe rotte calpesta frettolosa il basolato di una Forcella addormentata per far ritorno al suo altare prima che Telluccia e tutti gli ex-esposti si sveglino. E nel rione già si vocifera di una storia a metà tra il miracolo e la leggenda.Chi veniva abbandonato nella ruota degli Esposti nasceva due volte: la prima biologicamente, la seconda quando veniva preso dalla ruota. Ho sentito l’esigenza di raccontare una Napoli popolare che porta ancora le ferite della guerra e quelle provocate dalle promesse illusorie di una ricostruzione, ma anche una delle pagine più belle e sacre per me, la nascita della Repubblica e soprattutto la nascita della costituzione”. Lo dice Ramona Tripodi che nel 2009, insieme con Andrea Canova, fonda Inbilico Teatro e Film, realtà teatrale e cinematografica attiva sul territorio da quasi dieci anni, che vanta produzioni di grande riscontro come lo spettacolo dedicato alla tragedia del Titanic dal titolo “Il Sole di Notte”, scritto, diretto e interpretato da Ramona Tripodi e con il disegno luci del maestro Cesare Accetta, finalista al Premio Landieri nel 2013 come Miglior Spettacolo, Miglior Spettacolo Premio Giuria Popolare, Miglior giovane attore (Raffaele Ausiello), e che premia Ramona Tripodi come Miglior Giovane Attrice, definendo la qualità di un percorso di interprete che comprende personaggi intensi e misteriosi come il Tettè de “Il Giorno dei Morti”, dal romanzo di Maurizio De Giovanni e per la regia di Annamaria Russo; Assuntina per la Tentazione di Sara Sole Notarbartolo ed il vagabondo Rimbò, il cui nome dà il titolo all’omonimo cortometraggio per la regia di Andrea Canova, con cui Tripodi riceve il premio come miglior attrice al Wirror Film Festival di Liverpool nell’edizione del 2012. Nel settembre del 2017 Inbilico Teatro e Film ha presentato il docufilm Je so’ pazzo, per la regia di Andrea Canova, che ricostruisce la vicenda dell’ex Ospedale Psichiatrico Giudiziario nel rione Materdei a Napoli, che ora è uno spazio occupato di cittadinanza e partecipazione dal basso, raccontato attraverso lo sguardo dell’ex detenuto e poeta Michele Fragna e del collettivo “Je so’ Pazzo”.

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Redazione

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