“Job property”, il diritto di proprietà del posto di lavoro del genitore. Firmato un accordo tra Unicredit e i sindacati che fa discutere.
La prassi, come dicevamo, pare già piuttosto diffusa e consolidata soprattutto nel mondo delle banche. Per molti istituti si tratto di uno scambio conveniente per entrambe le parti:
- per l’azienda, che ottiene così l’uscita dei dipendenti più anziani (e più onerosi) senza incentivi economici in cambio di assunzioni di giovani con livelli contrattuali inferiori e dunque a costi più bassi
- per il dipendente, che assicura un posto di lavoro a suo figlio.
Un meccanismo – adottato anche alle Poste Italiane – che ha ricevuto la benedizione del vicepresidente di Confindustria Alberto Bombassei il quale, intervistato dal Mattino di Napoli, ha dichiarato: “Questa prassi potrebbe sancire un legame stretto della singola azienda con il territorio. Un tempo ci si rivolgeva al parroco per prendere notizie su una famiglia. Oggi, conoscendo la serietà di un padre, si è meglio disposti a prenderne il figlio”.