Quella che gli sportivi napoletani stanno vivendo non è solo l’estate dell’arrivo di Carlo Ancelotti sulla panchina del Calcio Napoli, chiamato stasera ad affrontare il Milan dopo il successo sulla Lazio. Ma è soprattutto l’estate delle polemiche tra il Calcio Napoli e il Comune, con protagonisti il presidente azzurro Aurelio de Laurentiis e il sindaco Luigi de Magistris. Due personalità forti entrate in rotta di collisione, che nasce dallo stadio San Paolo. L’oggetto del contendere sono crediti e debiti vantati dall’ente e dalla società, la convenzione non firmata e i lavori in vista delle Universiadi.
Negli ultimi giorni, era stato Palazzo San Giacomo a far risalire la tensione, visto che de Magistris ha raccolto l’invito della Curva B di guardare le partite in quel settore dell’impianto di Fuorigrotta, a partire non da stasera (il primo cittadino sarà fuori Napoli) ma da Napoli-Fiorentina (in programma dopo la sosta). Questo “per non sedermi accanto a De Laurentiis dopo i reiterati e offensivi attacchi alla città e ai napoletani”.
Di fronte a quest’ultima uscita, è arrivata la durissima replica del Calcio Napoli, che in un lungo comunicato ha attaccato il Comune sulla gestione del San Paolo e non solo, smentendo anche alcune dichiarazioni di ADL, definite “contro la città” dall’assessore allo Sport Ciro Borriello.
“C’è una sola persona che conduce “reiterati ed offensivi attacchi alla città e ai napoletani”, ed è, purtroppo, il suo sindaco, il quale, anziché provare a rimediare agli innumerevoli disastri amministrativi della sua gestione (dal sudiciume di una città invasa dai rifiuti alla incapacità di vendere i beni pregiati del patrimonio disponibile – salvo consentire alla partecipata Mostra d’Oltremare di svendere l’Arena Flegrea -;
Il sindaco di Napoli mette in pratica una tecnica collaudata: per nascondere inadempienze, ritardi e omissioni imputabili alla sua cattiva amministrazione anche sul tema dello stadio (basti pensare al caso dei seggiolini, che tre anni fa un Comune in sostanziale dissesto millantava di realizzare con il fantomatico ricorso al Credito Sportivo, salvo essere con ignominia sbugiardato dai fatti e costringere il Napoli a indicare ogni anno cautelativamente lo stadio palermitano per iscriversi al campionato e disputare le partite di coppa), prova a spostare l’attenzione e a fomentare critiche e dissenso verso la società e il suo presidente, creando divisioni forzate e artificiose che certamente non contemplano, tra gli obiettivi, il bene della squadra e il suo successo.
Il presidente del Napoli – è chiaro a tutti, tranne a chi sia in malafede – non ha affatto attaccato la città e i napoletani, come l’egolatria del primo cittadino lo spinge a dire. Del resto, perché mai dovrebbe? Il presidente, com’è suo diritto – e, anzi, com’è suo dovere, a tutela proprio della società, della città e dei tifosi del Napoli –, ha ripetutamente criticato una pessima gestione amministrativa, soprattutto sul tema dello stadio, che, caso unico in Italia, da anni versa – per esclusiva responsabilità del sindaco e dei suoi collaboratori – in una situazione di umiliante degrado, creando alla società e alla città un enorme danno di immagine (quando bisognerà ospitare squadre europee blasonate e prestigiose, abituate a impianti di assoluta eccellenza, sarà inevitabile provare un sentimento di profonda vergogna per le condizioni dell’impianto comunale).
È ugualmente chiaro a tutti – tranne a chi riduca la politica a piccole beghe di cortile o a prosopopeica e inconcludente autocelebrazione – qual è il risultato concreto (non le chiacchiere) del lavoro svolto dal presidente De Laurentiis nel territorio della città: l’attività svolta dal Napoli genera interesse nazionale e internazionale, crea posti di lavoro, produce un’economia indotta rilevante, semina i principi sani dello sport nelle nuove generazioni e molto altro.
Ciò a conferma di quanto il Presidente tenga alla città di Napoli, ai Napoletani e ai tifosi “veri”. Insomma, parole in libertà, quelle del sindaco: stucchevoli, inconcludenti, inutili. Sesquipedalia verba, avrebbe detto Orazio. Le ultime, ci si augura; sperando in un soprassalto di lucidità e di dignità. Per il bene di Napoli e del Napoli, che – sempre a parole – dichiara di amare”.
Articolo pubblicato il: 25 Agosto 2018 11:50