Sono in aumento gli accessi degli adolescenti in pronto soccorso per quanto riguarda episodi di aggressività, depressione, autolesionismo. E’ il dato allarmante riportato da repubblica.it di ieri, a valle del convegno ‘Adolescenza terra di mezzo: le regole dei limiti, i limiti delle regole’, organizzato dal dipartimento di Neuropsichiatria infantile dell’istituto Giannina Gaslini e dalla cooperativa sociale ‘Lanza del Vasto’ di Genova.
Disturbi dello spettro psicotico, del comportamento alimentare o della personalità, talvolta in compresenza di abusi di sostanze, dall’alcol agli stupefacenti, sono molto diffusi anche tra gli adolescenti, che sempre più spesso sono costretti al ricovero. Nel corso del convegno è emerso come si sia abbassata l’età dei disturbi comportamentali di adolescenti e preadolescenti, con i primi ricoveri già intorno agli 8 anni.
Il suicidio, infatti, è la seconda causa di morte tra gli adolescenti, oltre a un 65% che abusano di alcol e circa un 15-20% che gioca d’azzardo e scommette online, mentre il 20% si fa intenzionalmente del male da solo. I numeri dicono che 2 adolescenti su 10, nella vita, hanno attaccato il proprio corpo e che circa il 14% lo fa in maniera sistematica e ripetitiva, dato in crescita del 2,5% rispetto allo scorso anno (Dati Osservatorio Nazionale Adolescenza su 8.000 adolescenti italiani dagli 11 ai 19 anni).
Tagliarsi braccia e gambe è un fenomeno nuovo, dilagante, che nasconde un grande disagio. Generalmente i ragazzi usano lamette, oggetti appuntiti o taglienti per graffiarsi, tagliarsi e ferirsi in qualche modo, oppure si bruciano con accendini o si colpiscono, sbattono i pugni o altre parti del corpo su pareti, muri o vetri.
Tra le motivazioni, il 42% degli adolescenti mette in atto condotte autolesive per ridurre l’ansia, la frustrazione, la rabbia o altre emozioni opprimenti, il 36% per calmarsi, il 32% per alleviare il disagio psicologico interno, il 25% per punirsi, il 19% per lasciare un segno che possa esprimere il proprio malessere, il 15% per cercare di sentire qualcosa a livello emotivo oppure evitare l’impulso del suicidio.
Tante le cause, spesso intrecciate tra loro, dell’aumento di queste patologie tra i giovani e gli adolescenti: il cambiamento del tessuto sociale, la crisi economica, l’evoluzione del quadro familiare, complicato dal fenomeno delle migrazioni e delle adozioni internazionali, che sono in costante aumento. Senza dimenticare che l’attenzione a questo tipo di patologie è molto aumentata, soprattutto nella fase delle acuzie, il che fa aumentare la percezione dei numeri.
Ragionare allora sulla prevenzione, come sostiene Cristina Maggia, procuratore capo della Procura minori di Genova, “perché sulla prevenzione si gioca il futuro delle nostre nuove generazioni” ed è questo il messaggio che dobbiamo lanciare a chi governa.
Articolo pubblicato il: 28 Novembre 2017 22:48