Adriano Celentano è tornato in tv, più in forma che mai. Il “Molleggiato” ha infatti condotto “a modo suo” la prima delle ultime cinque puntate di Adrian, progetto basato su show e graphic novel. Dal punto di vista degli ascolti, il programma non è andato malissimo, visto che è stato seguito da circa 4 milioni di telespettatori (con il 15,41%, di share. Meglio ha fatto solo la collaudata fiction di Rai 1, Un passo dal cielo, con quasi il 20%).
Una serata, quella di giovedì 7 novembre su Canale 5, iniziata con una sorta di “tavola rotonda” sulla televisione italiana, in cui Celentano ha dialogato con Paolo Bonolis, Carlo Conti, Gerry Scotti, Massimo Giletti e Piero Chiambretti.
Come ad esempio le inquadrature un po’ troppo “spinte” del programma Ciao Darwin di Bonolis, mentre a Conti è stata “rimproverata” l’eccessiva generosità dei giudici Tale e Quale Show, cui Adriano ha promesso di partecipare come “giudice dei giudici”, e la facilità di dare soldi con i quiz (cui ha risposto anche Scotti, dicendo che “non diamo soldi ma la felicità”).
Ma, dopo qualche minuto di caos, torna sul palco e inizia a cantare alla sua maniera La pubblica ottusità, Minnie the Moocher e, soprattutto, in coppia con Luciano Ligabue, la bellissima Questo vecchio pazzo mondo, dopo aver mandato in onda un pezzo di una trasmissione di vent’anni fa, Francamente me ne infischio, in cui c’era un giovane Ligabue e già si parlava di emergenza idrica. Dopo questo momento canoro, forse il più emozionante della serata, arriva Adrian.
A fare il “riassunto delle puntate precedenti” è l’attore Alessio Boni, che ricorda come il cartoon sia ambientato in un ipotetico 2068, nel quale le persone sono costrette a una buia esistenza contraddistinta dall’omologazione e da una feroce dittatura.
Toccherà al semplice orologiaio Adrian far sì che gli ideali di libertà e bellezza possano trionfare. Un lavoratore che si trasforma in eroe, tra scene d’amore (in compagnia della bella Gilda, trasposizione animata della moglie Claudia Mori) e d’azione, che contengono molti tra i riferimenti cari ai fan di Celentano: dalla sua gioventù nella popolare via Gluck al suo vero lavoro come orologiaio, fino ad arrivare ai temi che da sempre affollano i suoi testi, come politica, ambiente, consumismo.
Un mezzo di libertà per contrapporsi al regime della Mafia International del malvagio Dranghestein (il quale nel frattempo cerca con tutti i mezzi di far approvare al governo una legge che possa distruggere questa nuova tv).
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